Roma (NEV), 28 agosto 2017 – Domani mattina all’aeroporto di Roma Fiumicino ad accogliere una delle famiglie siriane in arrivo da Beirut con i corridoi umanitari, ci sarà anche una delegazione della Federazione nazionale lavoratori agroindustria (FLAI-CGIL), che lo scorso aprile aveva firmato un accordo con la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) dal titolo: “Adottiamo il futuro”, teso al sostentamento per un anno di una delle famiglie giunte con i corridoi umanitari.
Iyad e sua moglie Majida, originari di Homs, con i loro tre figli maschi (i due più piccoli sono nati nei campi profughi libanesi), saranno accolti ad Aprilia (LT) in una struttura gestita dalla FCEI e dai suoi operatori di Mediterranean Hope, ma con il sostegno economico della FLAI-CGIL. “L’arrivo di questo nucleo familiare, così come tutti gli altri giunti in modo sicuro nel nostro paese attraverso i corridoi umanitari, è la dimostrazione che esistono e si possono esplorare canali d’ingresso legali, per non incappare nelle maglie di speculatori e trafficanti”, ha dichiarato Ivana Galli, segretaria generale FLAI-CGIL. “Questa collaborazione con la FCEI – aggiunge – si colloca in un solco che ha visto, in questi anni, la FLAI-CGIL schierata a difendere le ragioni di un’accoglienza dignitosa di quanti cercano rifugio e prospettiva di vita in Europa. Lo abbiamo fatto in numerose iniziative e oggi proseguiamo con l’adozione di una famiglia siriana giunta in Italia con i corridoi umanitari”.
Il progetto dei corridoi umanitari, promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia e dalla Comunità di Sant’Egidio, finanziato in larga parte con i fondi dell’otto per mille valdese, in questi mesi ha visto la partecipazione nell’accoglienza dei profughi di numerose sigle, associazioni e realtà della società civile. “Siamo felici di constatare come attorno ai corridoi umanitari, nati dall’iniziativa ecumenica di diverse chiese cristiane, nascano altre forme di impegno aperto e condiviso”, è il commento del presidente della FCEI, Luca Maria Negro.
Il progetto ecumenico permette a profughi particolarmente vulnerabili di accedere al diritto di chiedere asilo senza rischiare la vita in mare, ma prendendo l’aereo: grazie a “visti umanitari” con il gruppo di domani saranno giunti dal Libano in Italia, legalmente e in tutta sicurezza, quasi 900 profughi soprattutto siriani.