Roma (NEV), 19 ottobre 2018 – L’appuntamento è alle 17,30 di mercoledì 31 ottobre a Torre Pellice, presso l’ex Convitto valdese di via Beckwith 3, in cui nel 1989, terzo centenario del Glorioso Rimpatrio, fu inaugurata la sede della Fondazione Centro culturale valdese (FCCV), di cui il museo fa parte. Alle 18,45 taglio del nastro, visite guidate e l’apertura della mostra dell’artista protestante Paolo Paschetto (1885 -1963), vincitore del concorso per l’emblema della Repubblica Italiana.
“Abbiamo voluto che il nuovo Museo storico valdese avesse un avvio collettivo con la consultazione di persone portatrici di interessi diversi per la storia valdese e per il territorio delle Valli valdesi: membri delle chiese locali, volontari responsabili dei piccoli musei aperti in molte piccole località e collegati tra loro nel Sistema museale eco-storico delle Valli valdesi, operatori turistici e amministratori. Un avvio dal basso, dalla capacità immaginativa collettiva, che è proseguito con il confronto tra la Fondazione Centro culturale valdese, il gruppo degli storici e gli architetti”. Queste le parole della pastora Erika Tomassone, presidente della Fondazione Centro culturale valdese, nel presentare il progetto.
“Il nostro è un museo con una storia di 129 anni – sottolinea Davide Rosso, direttore della FCCV – nato nel 1889 come museo del patrimonio condiviso della comunità valdese. Con l’avvicinarsi, nel 2017, del cinquecentenario della Riforma protestante abbiamo cominciato a pensare che occorreva darsi strumenti nuovi per raccontare la storia valdese. Quello che presentiamo oggi non è un semplice riallestimento del vecchio museo, ma è un vero e proprio nuovo museo, in cui la comunità valdese rappresenta sé stessa, ma è anche un museo ‘autoriale’, che per ciascun periodo ha uno o più studiosi a curarne i contenuti”.
Unico al mondo a ripercorrere gli oltre otto secoli di storia valdese attraverso due continenti, l’Europa e le Americhe, il nuovo Museo valdese presenta un percorso che propone un continuum narrativo, articolato in 6 grandi sezioni temporali classiche – dal Medioevo al Novecento – che, snodandosi per unità di senso intorno a temi e concetti chiave, fa riferimento alla specifica cronologia degli avvenimenti valdesi, inserendoli nel contesto più generale.
Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese aggiunge: “La mission del Museo valdese è quella di raccontare la vicenda appassionante di una minoranza religiosa che è anche uno specchio del mutare nei secoli della società italiana ed europea sui temi dei pregiudizi e delle libertà. Un museo ‘valdese’ ma anche ‘piemontese, italiano ed europeo’, un pezzo di storia e di attualità”.
All’inaugurazione interverranno Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, Dino Carpanetto, presidente della Società di studi valdesi, Daniele Jallà, consigliere nazionale dell’International Council of Museums ICOM Italia, oltre a Eugenio Bernardini, Erika Tomassone e Davide Rosso.
Il museo è stato realizzato grazie al contributo dell’8 per mille delle chiese valdesi e metodiste, della Regione Piemonte e della Società di studi valdesi; con il sostegno degli sponsor tecnici iGUZZINI e Wunderhaus e il patrocinio del Comune di Torre Pellice.