Roma (NEV), 18 maggio 2011 – Quali sono le implicazioni sociali, cliniche, giuridiche ed etiche legate al tema dell’eutanasia o del suicidio assistito? Di chi è la responsabilità morale quando si parla di un tema così delicato? Quanto contano i desideri del paziente? Tutte domande alle quali tenta di rispondere la brochure “Un tempo per vivere, un tempo per morire” (A time to live and a time to die), pubblicata il 16 maggio dalla Comunità delle chiese protestanti in Europa (CCPE), nota anche come Comunione di Leuenberg. Scopo è quello di offrire a chi lo desidera uno strumento (per ora solo in lingua inglese), che possa fare da guida nelle questioni di fine vita. “Si tratta di un contributo per decisioni in tema di abbreviazione del tempo del morire e per la cura del morire stesso – spiega il teologo Sergio Rostagno, membro del Comitato degli esperti di etica della CPCE e già coordinatore della Commissione bioetica della Tavola valdese -. Con questo documento di circa 100 pagine, elaborato da un team di esperti, le chiese entrano dettagliatamente nel dibattito. Le considerazioni si applicano ai paesi europei, dove vigono leggi e consuetudini diverse in merito, e dove talvolta i punti di vista sono distanti anche dentro le chiese stesse. Il documento si muove tra varie alternative sottolineando il valore della persona in ogni condizione di salute, i rapporti interpersonali e l’opportunità di evitare inutili sofferenze. In particolare vi si esprime il rifiuto dell’eccesso delle cure, ma anche il rifiuto dell’aiuto al suicidio e la legalizzazione dell’eutanasia, benché un ultimo giudizio nella singola circostanza sia aperto a una serie di possibilità”.
Dal punto di vista più propriamente teologico gli estensori del documento giungono alla seguente conclusione: dalla visione teologica della persona immagine di Dio non può trarsi alcuna giustificazione ultima di carattere etico normativo collettivo o di libertà individuale, ma certamente una serie di criteri validi, che ruotano intorno al concetto di dignità della persona, di relazione.
“Un documento soppesato e intenso, destinato ad essere preso in esame dentro e fuori le chiese protestanti stesse. La Commissione bioetica della Tavola valdese ha potuto portare in fase di elaborazione il proprio contributo e si appresta a diffondere il documento anche in versione italiana”, ha assicurato Rostagno (www.atimetolive.eu).
Bioetica. Le chiese protestanti europee pubblicano una brochure sul fine vita
Rostagno: "Il documento sottolinea il valore della persona in ogni condizione di salute"