RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA EUROPEA 52

Servizio rifugiati e migranti (SRM) della FCEI: Urgente correggere la “disposizione transitoria” sull'emersione

Roma, 2 agosto 2012 (NEV-CS26) – “Riteniamo che si tratti di una norma asimmetrica e sbilanciata, in quanto non prevede le medesime tutele tra datori di lavoro e lavoratori stranieri”. E’ questa la posizione del Servizio rifugiati e migranti (SRM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) riguardo alla norma transitoria prevista dal governo nell’ambito del recepimento della Direttiva europea 52.

Il Governo italiano ha infatti recentemente recepito la direttiva europea 2009/52/CE sulle sanzioni nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini stranieri il cui soggiorno è irregolare. All’interno di questo provvedimento il Governo ha inserito una “Disposizione transitoria” (art. 5) per permettere, tra il 15 settembre e il 15 ottobre prossimi, ai datori di lavoro di autodenunciare eventuali rapporti di lavoro irregolare per evitare le sanzioni introdotte dalla norma stessa.

Questa disposizione transitoria, secondo il SRM, contiene “molti aspetti critici, problematici, non ben definiti e con profili discriminatori. Riteniamo che il Governo debba adottare con urgenza un decreto legislativo integrativo e correttivo che tuteli anche i diritti dei lavoratori stranieri e permetta un esito efficace del provvedimento evitando anche inutili e gravosi contenziosi giudiziari”.

Più in generale, oltre alla correzione di questo specifico articolo di legge, il SRM ritiene che “il Governo debba avviare, in un percorso condiviso con le associazioni e gli enti di tutela, una seria riforma dell’intera normativa sull’immigrazione”.