Finanza mondiale. Basta con l’avidità e il consumo illimitato

Il movimento ecumenico mondiale per un nuovo sistema economico globale

Roma (NEV), 10 ottobre 2012 – Per arrivare ad una più equa distribuzione delle risorse del pianeta è necessario combattere l’avidità e il consumo illimitato. Lo hanno dichiarato una sessantina di teologi, economisti e attivisti provenienti da tutto il mondo riuniti a Guarulhos (San Paolo, Brasile), al termine della “Conferenza ecumenica globale sulla nuova architettura finanziaria ed economica internazionale”. L’incontro, svoltosi dal 29 settembre al 5 ottobre, è stato organizzato dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), dalla Comunione mondiale di chiese riformate (CMCR) e dal Consiglio mondiale per la missione (CWM) al fine di proporre un nuovo modello di sviluppo.

In particolare, nella dichiarazione finale, il dito viene puntato contro la crescita del PIL come indicatore prioritario del progresso economico. “Governi e istituzioni internazionali dovrebbero sostituire la crescita del PIL con altri indicatori, come la crescita di lavoro dignitoso, o la qualità e quantità della salute e dell’educazione, ma anche in riferimento alla sostenibilità ambientale”. Tra i criteri da prendere in considerazione per una nuova architettura economica e finanziaria, contro un sistema dominato dall’avidità, sono: l’inclusione sociale, la giustizia di genere, la cura dell’ambiente, mentre tra le azioni concrete da prendere c’è, ad esempio, la creazione di una commissione globale – come già proposta dal movimento ecumenico – di riforma del sistema monetario e finanziario internazionale. E poi c’è la richiesta dell’immediata introduzione di una tassa globale sulle transazioni finanziarie, così come una tassa sulle industrie e attività più inquinanti. Particolare importanza è accordata alla formazione, pertanto viene proposta l’istituzione di una Facoltà ecumenica di governance, economia e management.

Da non sottovalutare, per i partecipanti alla Conferenza, anche la promozione dei diritti legati alla comunicazione, a favore di comunità in cerca di alternative alle strutture economiche e finanziarie dominanti (www.oikoumene.org).