Nobel per la Pace. Le congratulazioni alla UE dagli organismi ecumenici internazionali

Roma (NEV), 17 ottobre 2012 – “Questo premio è un incoraggiamento a mettere l’accento sui valori della pace, della giustizia e della solidarietà nella ricerca di un futuro percorribile”. Così il pastore luterano Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), congratulandosi con l’Unione Europea (UE), il 12 ottobre ha salutato il conferimento del Premio Nobel per la pace alla UE. Un premio ancor più significativo perché assegnato “in un momento in cui l’UE è confrontata a delle importanti sfide sul piano sia interno che delle relazioni esterne nel mantenere rapporti giusti ed equi che permettono la pace”. Tveit ha tenuto a ricordare che “dopo due guerre mondiali che hanno ucciso milioni di persone e devastato intere regioni, al cuore del progetto europeo c’era proprio l’idea di portare pace e stabilità in un continente distrutto dalla guerra”.

Le congratulazioni a tutti coloro che si sono impegnati a favore del successo del progetto di integrazione della UE sono arrivate anche dalla Conferenza delle chiese europee (KEK) e dalla sua Commissione chiesa e società. Il direttore della Commissione Rüdiger Noll, ricordando la ragion d’essere della UE, ha tenuto a sottolineare come “la maggior parte dei conflitti oggi non è più tra stati, bensì tra società. Povertà, emarginazione sociale, accesso alle risorse e politiche di integrazione fallite, sono alla radice dei conflitti contemporanei. In questo senso, come anche nella promozione della pace e della riconciliazione in un contesto globale, l’UE ha un ruolo importante da svolgere”.