Roma (NEV/EIMP), 5 febbraio 2013 – La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha aderito all’Iniziativa europea per il pluralismo dei media (EIMP), una campagna per l’istituzione all’interno dell’Unione europea di norme comuni e vincolanti a favore del diritto a un’informazione indipendente e pluralista. Un diritto, quest’ultimo, che secondo i promotori è a rischio in diversi stati dell’UE, dall’Ungheria alla Gran Bretagna dello scandalo della News Corporation, passando per l’Italia del duopolio RAI Mediaset. La conferenza stampa di lancio dell’iniziativa – che si propone di raccogliere un milione di firme in tutta Europa a sostegno della propria proposta – si terrà domani in contemporanea nei 10 paesi dell’UE in cui si sono formati dei comitati promotori. A Roma, l’appuntamento è per le 11.30 presso la sede della Federazione nazionale della stampa italiana (FNSI), in corso Vittorio Emanuele 349 (2° piano) (Per informazioni: italia@mediainitiative.eu).
La libertà e il pluralismo dei media sono sotto attacco in Europa. L’erosione del diritto a un’informazione indipendente, libera e plurale è una minaccia al pieno esercizio della cittadinanza europea. Oggi questo diritto può, però, essere rivendicato firmando una ‘dichiarazione di sostegno’ all’Iniziativa Europea per il Pluralismo dei Media. Grazie al nuovo strumento di democrazia diretta previsto dal Trattato di Lisbona – l’Iniziativa dei Cittadini Europei – è, infatti, possibile chiedere alle istituzioni europee di salvaguardare con norme comuni e vincolanti il diritto a un’informazione indipendente e pluralista, come sancito dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
L’Italia, in particolare, per troppo tempo è stata un esempio negativo, con un servizio pubblico radiotelevisivo assoggettato alla politica, oltre alla commistione del potere economico, politico e mediatico tollerata anche attraverso l’assenza di leggi adeguate, che hanno così legittimato un conflitto d’interesse senza pari al mondo. E purtroppo abbiamo fatto scuola: il peggioramento della normativa nel nostro paese è stato seguito da mosse restrittive anche in altri, come l’Ungheria, la Bulgaria e la Romania. Anche in un paese con un sistema mediatico maturo come la Gran Bretagna, le inchieste in corso sul gruppo Murdoch stanno dimostrando come è la democrazia a soffrire in situazioni di concentrazione eccessiva dei media.
L’Iniziativa dei Cittadini Europei per il Pluralismo e la Libertà dei Media, che raccoglie oltre cento tra associazioni e organizzazioni della società civile in tutta Europa, gode anche del sostegno di numerose testate giornalistiche, di personalità del mondo della cultura, dello spettacolo, della politica e delle università.
Le organizzazioni che al momento fanno parte, attraverso propri rappresentanti, del comitato italiano dell’Iniziativa Europea per il Pluralismo dell’Informazione (EIMP Italia) sono:
Articolo 21, European Alternatives/Alternative Europee, FNSI (Federazione Nazionale della Stampa Italiana), Libertà e Giustizia, CGIL, ARCI, MoveON Italia, CIME (Consiglio Italiano del Movimento Europeo), Libera Informazione, Caffè News, Associazione daSud, Cittadinanzattiva, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (Fcei), Società Pannunzio per la Libertà di Informazione, Movimento Difesa del Cittadino (MDC), Youth Press Italia, IRPI (Investigative Reporting Project Italy), Confronti
La conferenza stampa per la presentazione dell’avvio della campagna in Italia si terrà il giorno giovedì 7 febbraio alle ore 11.30 presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), a Roma in corso Vittorio Emanuele nr. 349 – II piano.
L’ambizione del comitato italiano, e degli altri (al momento) nove raggruppamenti di associazioni nazionali e locali al momento già attivi in altri dieci paesi europei, è quella di mobilitare i cittadini per rivendicare l’impegno delle istituzioni europee a sostegno dei diritti civili e delle libertà fondamentali, anche quando gli Stati li trascurano, come sempre più sta avvenendo.
L’Iniziativa dei Cittadini Europei per il Pluralismo dei Media chiede, in particolare:
1) Una legislazione efficace per evitare la concentrazione della proprietà dei media e della pubblicità;
2) una garanzia di indipendenza degli organi di controllo rispetto al potere politico;
3) la definizione del conflitto di interessi per evitare che i magnati dei mezzi di informazione occupino alte cariche politiche;
4) sistemi di monitoraggio europei più chiari per verificare con regolarità lo stato di salute e l’indipendenza dei media negli Stati Membri.
Affinché tutto questo diventi possibile, è necessario raggiungere un milione di firme, un numero che permetterà all’Iniziativa e a tutti i Cittadini che partecipano alla campagna di aprire un nuovo processo legislativo su tali fronti a livello Europeo.
E proprio tra le prime adesioni è doveroso segnalare quella del Presidente del Parlamento Europeo Martin Shulz che ha dichiarato proprio oggi, martedì 5 febbraio a Strasburgo, apponendo la propria firma:
“In più occasioni il Parlamento Europeo si è espresso in favore di un intervento dell’UE per tutelare l’indipendenza e il pluralismo dei media negli Stati Membri. Firmo l’Iniziativa dei Cittadini per il Pluralismo dei Media convinto che sia un dovere dell’UE garantire questo diritto, sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, a tutti i cittadini europei”.
In Italia la prima firmataria è stata la portavoce nazionale dell’iniziativa Tana De Zulueta.
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