Roma (NEV), 20 febbraio 2013 – Nei giorni scorsi sono stati numerosissimi gli esponenti del mondo protestante che hanno commentato le dimissioni di Benedetto XVI (vedi NEV 07/13). Al coro di voci che hanno espresso stupore per lo storico gesto del papa si aggiunge quella del presidente dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), pastore Raffaele Volpe: “Per me è un’ottima novità – ha dichiarato ai microfoni di Radio Radicale – è segno che c’è la consapevolezza che gli uomini e le donne che sono al servizio nelle nostre chiese, quando credono di non avere più le forze, si mettono da parte”. Per il pastore Volpe, se da una parte le dimissioni del papa umanizzano la sua stessa figura, dall’altra, tuttavia, si apre anche una questione in merito alla “teologia del papa”: “Chi è il papa? E’ una figura al di sopra degli altri, o alla fine, proprio per questa sua umanità, è una figura tra le parti? Questo cambia molto i rapporti tra evangelici, ortodossi e cattolici. Non è una novità che in ambito evangelico e ortodosso, un elemento su cui insistere, è proprio quello: che lui non è ‘super’, ma ‘inter’ partes. Un papa che si ritira potrebbe aiutare una democratizzazione e umanizzazione della chiesa cattolica … potrebbe, non è detto”, conclude Volpe, auspicando ora un papa che sia più internazionale: “Un papa che abbia una visione più ampia, che non sia quella dei nostri cortili”.
Commenti e analisi sulle dimissioni del papa sono arrivate anche da parte avventista. Giuseppe Marrazzo, direttore del mensile “Il Messaggero Avventista”, parla di un “gesto coraggioso e innovativo” e aggiunge: “Il pontefice ha sparigliato le manovre politiche che la diplomazia della Santa Sede comincia a tessere intorno a un papa anziano e indebolito dagli anni. Forse ha saputo cogliere con lucidità il momento opportuno per rimettere la guida della chiesa cattolica nelle mani di un successore in grado di poterla assicurare ‘con il vigore sia del corpo sia dell’animo’”. Per Davide Romano dell’Unione italiana delle chiese cristiane avventiste (UICCA) invece “le recenti dimissioni di papa Benedetto XVI sono l’unica vera novità del suo non brevissimo pontificato”. In un editoriale pubblicato su “Notizie avventiste” Romano scrive: “Sotto il profilo delle relazioni ecumeniche, pur non volendo affrettare premature valutazioni ed esaustivi bilanci del suo pontificato, rimane, da parte evangelica, quantomeno l’impressione, anzi la netta sensazione, di una opportunità perduta. Ci si sarebbe aspettato ben altro piglio ecumenico da parte di un pontefice che oltretutto dichiarava a più riprese di voler dare anche piena attuazione alle delibere del Concilio Vaticano II, segnando invece anche su quel terreno significative inversioni di tendenza o riletture normalizzanti”.