Roma (NEV), 27 febbraio 2013 – “Ero straniero e mi accoglieste”. E’ questa la parola biblica, tratta dal vangelo secondo Matteo 25:35, a fare da guida alla Giornata mondiale di preghiera (GMP) organizzata dalle donne, evento ecumenico che si celebra ogni anno il primo venerdì di marzo. A sceglierlo sono state le donne francesi che hanno elaborato il relativo materiale liturgico e omiletico. Il tema vuole sottolineare la realtà multiculturale della Francia di oggi e, certamente, si adatta anche alla situazione italiana come a quella di molti altri paesi. La liturgia vuole sottolineare i temi dell’accoglienza; della ricca diversità della famiglia umana, motivo di lode e riconoscenza a Dio; del richiamo biblico all’uguaglianza di trattamento tra stranieri e cittadini. Tutto questo, nella consapevolezza che la realtà è ben diversa, come testimoniano le storie di alcune donne straniere in Francia che raccontano di sfruttamento e ingiustizie.
La GMP è celebrata in 170 paesi del mondo, ed ha come motto “informarsi per pregare e pregare per agire”. In Italia la Giornata è organizzata da un Comitato presieduto dalla maggiore dell’Esercito della Salvezza, Elaine Cavanagh, e composto da donne evangeliche, cattoliche e ortodosse (https://sites.google.com/site/gmpitaliana/home). A Roma, l’appuntamento è il 1° marzo presso la chiesa valdese di via IV Novembre (vedi appuntamenti), dove si terrà un culto con la predicazione della diacona Alessandra Trotta, presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI). La colletta dell’incontro sarà destinata a un progetto a favore dei migranti in Francia, precisamente all’attività dell’Associazione CASAS (Collectif pour l’Accueil des Solliciteurs d’Asile) di Strasburgo.
L’istituzione della “Giornata di preghiera delle donne” risale al 1887 negli Stati Uniti, dove un gruppo di donne presbiteriane – preoccupate per i bisogni delle immigrate e delle ex-schiave – lanciò un appello per una giornata nazionale di preghiera. Il movimento si espanse rapidamente in altri paesi, fino a diventare mondiale.