Roma (NEV), 27 marzo 2013 – In occasione della Pasqua quest’anno la rubrica “Protestantesimo” di RAIDUE propone un doppio appuntamento con la comunità metodista ghanese in Italia. Il 31 marzo dedica infatti sia il culto mattutino in eurovisione, sia la trasmissione serale, ai temi dell’integrazione. Partendo dalla cosiddetta “Convention ghanese”, che quest’anno si è tenuta presso la comunità metodista di Bassano del Grappa (VI), il telespettatore viene guidato nella realtà delle chiese protestanti africane del Nord-Est. Un’occasione anche per conoscere il progetto “Essere chiesa insieme” (ECI) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), che da una ventina d’anni si adopera per la promozione dell’integrazione dei migranti evangelici nelle comunità autoctone e viceversa. Un percorso non senza ostacoli, come spiega Alessia Passarelli del Comitato ECI nella prossima puntata di “Protestantesimo” (vedi appuntamenti): “All’inizio c’è stata una fase che chiamerei di innamoramento, in cui l’arrivo anche numeroso di fratelli e sorelle in alcune delle nostre comunità ormai poco numerose o stanche ha ravvivato immediatamente la situazione. Ora però siamo di fronte alla necessità di capire in che modo stare insieme. Ma la sola volontà a volte non è sufficiente, anzi, per costruire un modello di chiesa nuova servono degli strumenti, e quindi una formazione specifica. L’idea è quella di lavorare perché in futuro ci possa essere una chiesa integrata, inclusiva, senza distinzioni di provenienze geografiche o modalità diverse di preghiera. Al momento siamo in mezzo al guado ma speriamo che questa possa essere la chiesa dei nostri figli”.
Il culto in eurovisione in onda domenica prossima alle 10 su RAIDUE (vedi appuntamenti), vedrà la partecipazione di tre pastori africani e la predicazione del pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese, che sottolinea: “Anche con questo culto ci proponiamo di edificare la comunione, l’unità della chiesa, vivendo ogni giorno la vocazione a essere uno in Cristo, nonostante le barriere linguistiche e culturali, obiettivo che definiamo ‘essere chiesa insieme’: Essere chiesa, insieme, perché se non si è insieme, non si è chiesa”.