Roma (NEV), 2 ottobre 2013 – Il moderatore della Tavola valdese, pastore Eugenio Bernardini, lo scorso 30 settembre, nel quadro del Meeting internazionale per la pace promosso dalla Comunità di Sant’Egidio (vedi NEV 40/13), era presente all’udienza papale svoltasi in Vaticano. “Eccellente il discorso tenuto da papa Francesco, sottoscrivibile in tutto e per tutto, e in particolare quando ha detto che non può esserci alcuna giustificazione religiosa alla violenza”, ha commentato Bernardini al termine dell’udienza cui hanno partecipato 400 rappresentanti di religioni diverse provenienti da tutto il mondo.
E’ stata anche l’occasione per un breve saluto personale tra papa Francesco e il moderatore – il primo tra il nuovo papa e un rappresentante dell’evangelismo italiano – in cui il pastore Bernardini ha spiegato di essere il rappresentante della Chiesa evangelica valdese, una chiesa della Riforma che è presente con diversi pastori e comunità anche a Buenos Aires e nel Rio de La Plata. “Immediatamente il pensiero di papa Francesco è andato al suo ‘amico fraterno’ Norberto Bertòn, pastore valdese di Buenos Aires e professore di teologia scomparso nel 2010”, ha riferito il moderatore Bernardini all’Agenzia stampa NEV. Negli ultimi anni di vita Bertòn, non più autosufficiente, fu invitato dall’allora vescovo Bergoglio a vivere in una casa di riposo per preti anziani. Al termine dello scambio di battute Bernardini ha detto al papa: “Dio benedica il suo ministero”.
Nel pomeriggio il moderatore Bernardini è intervenuto in una delle numerose tavole rotonde del programma internazionale, quella dal titolo “Dio ama i poveri”, ricordando che Valdo – l’iniziatore del movimento valdese nel XII secolo – fece della povertà il primo elemento della sua predicazione e della sua testimonianza. Anche per i valdesi di oggi, la sfida è comprendere e tradurre nel mondo il senso di quella scelta e di quella radicalità evangelica. Al termine del suo intervento Bernardini ha esortato a una “conversione alla sobrietà, all’essenzialità, alla solidarietà, fiduciosi che il Signore ci soccorrerà e ci aiuterà nei nostri bisogni”.