Roma (NEV), 22 gennaio 2014 – Sul territorio di Roma e provincia sono in aumento le comunità di fede e i luoghi di culto e di preghiera degli immigrati. In tutto si contano 293 realtà di fede riconducibili al fenomeno dell’immigrazione, di cui 37 in più rispetto al 2011. E’ quanto risulta dalla Guida 2014 di Caritas e Migrantes “Gli immigrati a Roma e Provincia. Luoghi di incontro e di preghiera”, presentata lo scorso 20 gennaio a Roma. La maggior parte dei 293 luoghi di culto (o comunità di fede composte da immigrati che si appoggiano a strutture già esistenti) sono destinati ai cattolici – se ne contano 172 – , mentre gli immigrati ortodossi ne hanno 53, 27 i protestanti, 25 i musulmani, 7 gli ebrei, 7 i buddhisti. Le comunità sikh e induiste ne hanno ognuna uno. Tra i relatori è intervenuta alla presentazione del volume anche la pastora battista Silvia Rapisarda che, per quanto riguarda la presenza evangelica sul territorio, ha sottolineato la curiosa coincidenza, per cui è grazie agli immigrati che gli stessi protestanti italiani godono di maggiore visibilità. “Mappare le realtà delle nostre chiese è certamente più problematico per il solo fatto che, per quanto riguarda la costituzione di luoghi di culto, nella nostra tradizione vige un’assoluta autonomia. Quelle riportate nella Guida spesso sono realtà evangeliche di immigrazione che però si appoggiano a strutture esistenti già da tempo. Pertanto non escludo che ce ne siano in realtà parecchie di più di quelle 27 elencate”. Ma detto questo, per la pastora Rapisarda quest’opuscolo riveste una grande importanza: “Non solo da un punto di vista pratico, perché facilita il reperimento di contatti a chi vuole esercitare il diritto di professare la propria fede, ma anche perché lancia un forte segnale politico: di fatto viene affermata l’esistenza del pluralismo religioso. Con questa Guida gli si conferisce la dovuta visibilità e dignità, un dato non affatto scontato in Italia. Ma dal momento che onoriamo il pluralismo religioso, non possiamo nemmeno più esimerci dal ribadire la necessità di una nuova legge sull’immigrazione, nonché di una legge sulla libertà religiosa e di coscienza”. Nel volume si ricorda che sono 381.101 i residenti stranieri a Roma (dati anagrafe, fine 2012) mentre 150mila persone si trovano negli altri comuni della provincia. L’incidenza degli immigrati sulla popolazione supera il 10%, due punti al di sopra della media nazionale. Nel Comune di Roma poco meno della metà sono europei (46,2%). Seguono, nell’ordine gli americani (16,6%), gli asiatici (16,1%) e gli africani (4,7%), mentre sono poche migliaia quelli arrivati dall’Oceania. Il volume oltre a riportare tutti i luoghi di culto aperti a Roma e in Provincia, per ciascuno di essi segnala l’indirizzo, gli orari e il nome dei responsabili.