Roma (NEV), 2 aprile 2014 – “A dieci anni dall’adozione della Confessione di Accra le cose nel mondo non sono cambiate molto: le divisioni tra il Nord e il Sud del mondo, tra i ricchi e i poveri e tra i potenti e i senza potere continuano a crescere e a fomentare ingiustizie sempre più profonde”. E’ quanto hanno affermato i partecipanti ad una consultazione organizzata dal 20 al 22 marzo scorso ad Ochos Rios (Giamaica) dal Consiglio dell’area caraibica e nordamericana della Comunione mondiale delle chiese riformate (WCRC).
Si tratta del primo di una serie di incontri regionali organizzati dalla WCRC per il decennale della “Confessione di Accra per la giustizia economica ed ecologica”, un documento formulato dalla XXIV Assemblea dell’Alleanza riformata mondiale (ARM) – un’organizzazione confessionale oggi confluita nella WCRC – tenutasi nella capitale ghanese nel 2004. “La Confessione di Accra – ha ricordato il pastore Setri Nyomi, segretario generale del WCRC – non è nata con un intento ideologico, bensì dall’angoscia dei cuori di persone di fede che hanno confrontato i segni dei tempi con la Parola di Dio.
Ci pone delle domande, ci chiede l’umiltà di riconoscere che anche come chiese e individui siamo sotto giudizio per l’ingiustizia che regna nel mondo. Infatti se non viviamo coerentemente le implicazione della Confessione, significa che siamo ancora parte del problema che essa denuncia”. In una lettera stilata dai partecipanti alla consultazione di Ocho Rios, la Confessione di Accra rimane un testo più attuale che mai, soprattutto perché “molte realtà economiche, ecologiche, sociali e politiche si sono ulteriormente deteriorate” e richiedono un rinnovato “impegno spirituale contro il male” nel mondo.
In particolare sono state individuate tre aree di intervento su cui concentrare l’azione delle chiese riformate nordamericane e caraibiche: la tratta degli esseri umani; la povertà, l’ineguaglianza e la disoccupazione; il programma “Semi per la vita” per una riforma dell’agricoltura. Per il testo della Confessione di Accra in italiano clicca qui.