Roma (NEV), 9 aprile 2014 – Il traffico degli esseri umani è una vergogna per l’umanità intera”. Lo ha affermato Joy Ngozi Ezeilo, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla tratta di persone, durante una consultazione tenutasi a Colombo (Sri Lanka) dal 4 all’8 aprile scorsi. Il traffico di esseri umani è un’attività criminale in rapida ascesa tanto che, fino ad oggi, nessuna singola nazione o istituzione internazionale, è riuscita a fermarla. Le sue dimensioni, ha ricordato Ezeilo, sono enormi e hanno come vittime soprattutto donne e bambini che vengono sfruttati sessualmente o per il mercato del trapianto degli organi.
La consultazione di Colombo, dal titolo “Migrazioni e traffico di esseri umani: una nuova schiavitù?”, è stata organizzata dalla Commissione delle chiese sugli affari internazionali (CCIA) del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) insieme alla Conferenza cristiana dell’Asia, e ha visto la partecipazione di esperti ed esponenti ecclesiastici dall’Africa, dall’Asia, dal golfo persico, dall’Australia e dall’Europa.
Tra gli intervenuti, il vescovo anglicano australiano Philip Huggins ha sottolineato l’urgenza di un’alleanza trasversale alle chiese e alle religioni per affrontare quello che ha definito uno dei problemi più drammatici della nostra epoca. Il vescovo metodista nigeriano Chibuzo Raphael Opoko ha invece illustrato la situazione del traffico di bambini nel suo paese. “Molte organizzazioni religiose in diversi paesi del mondo hanno assunto ruoli guida nella prevenzione del traffico di esseri umani e di migranti, due fenomeni strettamente connessi – ha dichiarato Mathews George Chunakara, direttore della CCIA -. Per questo, credo ci siano considerevoli possibilità di sviluppare un’azione ecumenica di difesa dei diritti delle persone schiavizzate per contrastare il fenomeno in modo globale”.