Roma (NEV/VE), 8 maggio 2014 – Il rapimento in Nigeria di oltre 250 studentesse da parte dei combattenti di Boko Haram ha suscitato la “profonda preoccupazione” del segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), pastore Olav Fykse Tveit.
In una lettera inviata al presidente nigeriano Goodluck Jonathan, Tveit ha sollecitato un’azione rapida e pacifica per la liberazione delle ragazze: “Questa tragica situazione – ha scritto Tveit – sta devastando non solo la comunità di appartenenza delle studentesse, ma anche tutti i nigeriani che pregano e sono impegnati per la pace”. L’esponente ecumenico ha quindi aggiunto che la preoccupazione del CEC è “più intensa, di fronte alla crescita del fenomeno globale dello sfruttamento sessuale delle ragazze e delle donne, con la possibilità che le studentesse rapite possano essere vittime di tale ingiustizia e violenza”.
Tveit ha infine assicurato che il CEC è pronto a collaborare per “mobilitare la comunità interreligiosa ed internazionale per cercare mezzi efficaci e pacifici con cui riportare queste studentesse a casa, dai propri cari e nelle proprie comunità”.