Roma (NEV), 9 luglio 2014 – Si è conclusa a Birmingham la Conferenza metodista britannica presieduta dal pastore Ken Howcroft, fino a poche settimane fa in servizio presso la chiesa metodista di Ponte Sant’Angelo a Roma.
Tra i tanti temi all’ordine del giorno, particolare attenzione è stata dedicata alla relazione del Gruppo di lavoro sui matrimoni di coppie dello stesso sesso, costituitosi due anni fa per riflettere sul tema dopo il cambio legislativo avvenuto in Inghilterra, Scozia e Galles, che prevede la possibilità delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. La Conferenza ha confermato la posizione votata nel 1993 a Derby sull’omosessualità, secondo la quale non v’è ragione alcuna per non permettere a chiunque nella chiesa di accedere o rimanere entro una relazione prevista dal codice civile; pertanto ha ritenuto che tale posizione sia oggi da estendere anche per i rapporti legalmente contratti, matrimoni, di coppie dello stesso sesso.
La Conferenza ha convenuto su nuovi orientamenti che permettano alle chiese locali di rispondere nel modo ritenuto migliore pastoralmente alle richieste di preghiera e benedizione di coppie dello stesso sesso. Ha dato inoltre mandato al comitato “Uguaglianza, diversità e inclusione” per la produzione e la diffusione di linee guida chiare su ciò che debba essere considerato “omofobia”, e ha infine rinnovato il mandato del Gruppo di lavoro sui matrimoni che dovrà relazionare alla Conferenza del 2016.
Un culto commemorativo, pregando per una pace duratura, è stato celebrato per i vent’anni della strage in Ruanda, quando perse la vita quasi un milione di persone durante cento giorni di genocidio. Il vescovo Samuel, leader della chiesa metodista in Ruanda, ha dichiarato: “Quello che è successo vent’anni fa ci dà la fiducia di dire che c’è un barlume di speranza per un futuro più luminoso nel nostro Paese. Abbiamo capito la forza del perdono e della riconciliazione, portando insieme acerrimi nemici in una vita trasformata dall’amore di Gesù Cristo”. “E’ stato uno dei momenti più forti ed emozionanti della conferenza” ha dichiarato la diacona Alessandra Trotta, presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI), che ha partecipato alla conferenza in rappresentanza delle chiese metodiste in Italia.
Un passo ulteriore è stato fatto nei rapporti con la Chiesa d’Inghilterra. Entrambe le chiese sono impegnate a rendere la loro unità sempre più visibile a partire dal patto (covenant) firmato nel 2003. Infine i giovani metodisti con la loro relazione all’assemblea (The Children and Youth Assembly Report) hanno posto la questione della cura nei confronti dei disagi mentali (quali depressione, disturbi dell’alimentazione etc.). “La Chiesa è brava a curare le persone quando attraversano momenti difficili. Ma i cristiani spesso non sanno come rispondere a persone che soffrono di problemi di salute mentale o che tipo di sostegno possono offrire”, ha dichiarato Tamara Wray, la presidente della gioventù metodista (www.methodist.org.uk).