Torre Pellice (Torino), 29 agosto 2014 (SSSMV/11) – “Viviamo in tempi difficili ma non abbiamo perso la speranza”. E’ questa l’essenza del discorso pronunciato oggi pomeriggio a Torre Pellice (TO), nell’ultima giornata di lavori del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi (24-29 agosto), dal pastore Eugenio Bernardini, confermato per il terzo anno moderatore della Tavola valdese. I tempi difficili, per il moderatore, sono quelli della “crisi economica e sociale, che continua a frustrare le speranze degli europei, e degli italiani in particolare”, ma anche quelli delle guerre combattute in nome di Dio. “Uccidere, violentare e torturare nel nome di una fede è un abominio – ha denunciato Bernardini -, tutti noi dobbiamo denunciarlo come tale: come un peccato blasfemo che offende il volto e il cuore di Dio”. E’ il “virus feroce dei fondamentalismi” che ritroviamo come “un’erba cattiva nei nostri orticelli europei e italiani: antisemitismo, nazionalismo, xenofobia, omofobia, pregiudizio”.
Vivono tempi difficili anche per le chiese protestanti in Europa e in Italia che, non diversamente da quelle cattoliche e ortodosse, si confrontano con “secolarizzazioni varie, globalizzazione, nuovi linguaggi, riduzione di risorse umane e finanziarie”. In questo greve contesto, tuttavia, “non abbiamo perso la speranza, non abbiamo perso la voglia di progettare e impegnarci – ha ribadito con forza il moderatore -, perché siamo convinti che credere in Dio e sperare siano la stessa cosa”. Nelle parole di Bernardini, metodisti e valdesi vogliono provare a ripartire nel cammino di testimonianza attraverso l’evangelizzazione, con un nuovo sforzo di comunicazione verso l’esterno, la creazione di comunità “solidali e inclusive di uomini e donne, giovani e anziani, nativi italiani e di altri continenti presenti in Italia”. “Proviamo a ripartire – ha aggiunto Bernardini – con una sfida rinnovata sul piano ecumenico e interreligioso, in particolare con i segnali di nuova fraternità che ci giungono da vari livelli della Chiesa cattolica romana, che apprezziamo e che ci impegniamo ad approfondire.
Le modalità e i linguaggi che accompagnano questo percorso, “non sono più quelli di ieri e probabilmente non sono ancora quelli di domani”, ha sottolineato Bernardini che ha aggiunto: “in poco tempo e un po’ di corsa, stiamo costruendo un nuovo orizzonte di riferimento, il più possibile condiviso, in sostituzione di quello precedente, che si è stratificato nel corso di secoli non di anni! In questo, siamo un po’ come i nostri fratelli migranti: dobbiamo partire da una terra sempre più povera e senza prospettive verso una nuova da cui ci si aspetta comunque il meglio, o almeno il senso del nostro essere testimoni di una fede antica, eppure sempre nuova, vissuta non in solitudine ma in una comunità di fratelli e di sorelle, e senza dimenticare la nostra responsabilità sociale”.
Il pastore metodista Luca Anziani è stato eletto vice moderatore. Gli altri membri della Tavola valdese sono i pastori Jens Hansen e Italo Pons, e i laici Rosanna Ciappa, Aldo Lausarot, Gretjie van der Veer. Decano della Facoltà valdese di teologia di Roma è il professor Fulvio Ferrario. Presidente dell’Opera delle chiese evangeliche metodiste d’Italia (OPCEMI) è Alessandra Trotta. Il Sinodo si conclude nel pomeriggio con un culto liturgico, alle 17 presso il tempio valdese di Torre Pellice. (NEV/CS39).