Roma (NEV), 10 settembre 2014 – Ad Anversa (Belgio) dal 7 al 9 settembre si è tenuta una due giorni di conferenze e discussioni dal titolo “La pace è il futuro” organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio. L’iniziativa è nata per l’anniversario dei cento anni dallo scoppio della Prima guerra mondiale, come esplicitato dal sottotitolo dell’evento “Religioni e culture in dialogo 100 anni dopo la Prima guerra mondiale”. Intervallati da momenti liturgici, i lavori hanno visto la partecipazione di esponenti della cultura, della politica e delle religioni europee, dal sociologo Zygmut Bauman al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy.
Per parte protestante da segnalare gli interventi, tra gli altri, del pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese, del pastore Jean Arnold De Clermont per la chiesa riformata di Francia, già presidente della Conferenza delle chiese europee (KEK), del pastore Paulo Lockmann, presidente del Consiglio metodista mondiale (WMC) e del pastore Martin Junge, segretario generale della Federazione luterana mondiale (LWF).
“Per le guerre si ammantano motivazioni religiose, e questa è una bestemmia” – ha dichiarato Bernardini al quotidiano Riforma.it – “le religioni hanno una grande responsabilità in questo campo”. I tanti interventi e le discussioni non hanno mancato di far sentire la propria voce, anche con testimonianze dai luoghi interessati, sulle guerre che oggi straziano regioni del mondo, dalla Nigeria all’Iraq. Nel pomeriggio del 9 settembre si sono conclusi i lavori con un momento di preghiera e di cammino per la pace, e con i discorsi conclusivi, tra i quali quello del fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, che ha ricordato che “la pace è il nome di Dio”.