Roma, 17 settembre 2014 (NEV-CS42) – Il Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) esprime viva preoccupazione per la decisione del governo italiano di porre fine alla missione Mare Nostrum.
Riconoscendo che dopo l’ennesima strage in mare del 3 ottobre 2013 l’operazione Mare Nostrum ha contribuito a dare forza all’Italia nella negoziazione di misure europee per l’accoglienza dei profughi, chiede al Governo di non concludere l’operazione prima che sia stato attivato un altro dispositivo ugualmente orientato al salvataggio in mare.
Rinnova l’appello al governo italiano e alle istituzioni europee perché, di fronte alla strage che si compie sotto i nostri occhi, si apra un canale umanitario che consenta a profughi identificati presso le sedi diplomatiche di raggiungere le loro destinazioni in condizioni di sicurezza e rispettose degli standard dei diritti umani.
Si rivolge alle chiese evangeliche e alle altre chiese cristiane per promuovere un comune impegno a sostegno di interventi umanitari e nuove politiche di tutela e accoglienza dei profughi. Invita tutte le chiese evangeliche a dedicare una preghiera – domenica 5 ottobre, un anno dopo la strage di Lampedusa in cui morirono 366 persone – per quanti ancora oggi perdono la propria vita fuggendo da guerre, pulizie etniche e persecuzioni a causa della loro fede.
Rinnovando il suo impegno per il dialogo con credenti di altre tradizioni e fedi, ribadisce che non può esistere fede in Dio senza amore per l’uomo e per la donna che Egli ha creato, e che la brutalità della violenza nel nome della fede suona blasfema e ripugnante alla nostra coscienza.