Roma (NEV), 24 settembre 2014 – Dal 9 al 13 settembre si è tenuta al Cairo la seconda conferenza delle chiese evangeliche del Medio Oriente sul tema del futuro della presenza cristiana in quei territori. L’Unione delle chiese evangeliche in Medio Oriente (FMEEC) annovera tra i propri membri anche le chiese della Siria e dell’Iraq. La situazione appare oggi per i cristiani arabi critica se non addirittura “senza speranza”, visto l’aggravarsi delle condizioni di vita dovute all’azione dell’autoproclamatosi Stato Islamico (IS). Ciononostante la conferenza ha dichiarato: “Vogliamo impegnarci per una convivenza pacifica col prossimo e non farci guidare dalla paura bensì dalla fede”.
La conferenza si è interrogata sul proprio ruolo per il futuro del Medio Oriente. Ravvisata la necessità di più unione tra le chiese cristiane della Regione, più impegno per la pace, la giustizia e la formazione. Azioni di formazione e di sostegno alla sussistenza sono state individuate come prioritarie per arginare il fenomeno dell’estremismo; e solo più libertà e una viva spiritualità sono le condizioni che possono arginare la massiva emigrazione della minoranza cristiana della Regione.
Questa del Cairo è stata la prima conferenza cristiana alla quale hanno partecipato rappresentanti musulmani di primo piano. Religiosi e ricercatori si sono interrogati sulla convivenza interreligiosa e su una nuova concezione politica del Medio Oriente. È stato sottolineato il ruolo centrale delle chiese evangeliche nel contribuire alla costruzione di una società civile democratica che si distanzi da gruppi terroristici quali l’IS. “Queste persone non sono musulmani, sono assassini” ha dichiarato il professor Mhammad Eddin Afifi dell’Università Al-Azhar del Cairo. E ha aggiunto: “questa terra appartiene ai cristiani come ai musulmani”.
All’incontro hanno partecipato anche i partner internazionali della FMECC, tra cui Serge Fornerod della Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera (FCES). LA FMECC unisce 16 chiese anglicane, luterane e riformate da 12 paesi del Medio Oriente e Nord Africa.