Ucraina. Ad Oslo i leader religiosi ucraini e russi sottoscrivono un documento comune

Ucraina. Ad Oslo i leader religiosi ucraini e russi sottoscrivono un documento comune

Roma (NEV), 1 ottobre 2014 – Nello scorso mese di settembre la Società biblica norvegese ha organizzato e ospitato un incontro di rappresentanti religiosi ucraini e russi per discutere della crisi e del conflitto che coinvolge i due Paesi. Esponenti cattolici, ortodossi, protestanti, ebrei e musulmani si sono così ritrovati a Oslo per tre giorni di colloqui (9-11 settembre) definiti “molto positivi”. Sebbene i partecipanti abbiano espresso opinioni diverse sulle cause del conflitto, tutti si sono riconosciuti nello scopo di “rendere testimonianza alla verità e di contribuire alla pace”.

L’incontro, che è stato moderato dall’avventista norvegese Tor Tjeransen, si è concluso con la redazione di un comunicato congiunto nel quale i partecipanti chiedono a tutte le parti in conflitto di “astenersi da qualsiasi azione umiliante per la dignità umana, dall’uso della tortura, dai sequestri di persona e dai saccheggi”. Particolare importanza è stata data alla necessità di garantire la libertà religiosa nelle zone di guerra: “Non è ammissibile – si legge nel documento – alcun tipo di violenza contro religiosi e laici, luoghi di culto e case di preghiera di qualsiasi denominazione, presenti nelle regioni di Donetsk e Luhansk”.

Questa affermazione fa riferimento alla notizia di gravi violazioni dei diritti di singoli e di intere comunità nelle zone di combattimento. E’ di questi giorni la notizia, riportata da Notizie Avventiste, del rapimento di un pastore avventista, a Gorlovka, presso Donetsk, da parte di un gruppo di uomini armati che ha fatto irruzione in chiesa durante un culto di Santa Cena. Interrogati sui motivi dell’azione, i membri del commando hanno spiegato che “in una terra ortodossa non c’è posto per le diverse sette”. I rappresentanti religiosi russi e ucraini a Oslo hanno quindi affermato la necessità di continuare il loro dialogo per affrontare le molte questioni rimaste aperte. “L’incontro di Oslo è stato un inizio molto buono, ma non ancora una svolta”, ha commentato Vitaly Vlasenko, direttore delle relazioni esterne dell’Unione battista russa.