Luterani. Dialogo, memoria, speranza: un Giubileo della Riforma vissuto ecumenicamente

Questa mattina a Roma, l'intervento del card. Kurt Koch alla conferenza dei luterani europei

Roma (NEV), 29 ottobre 2014 – Una commemorazione che ricordi i cinquant’anni del dialogo tra la chiesa cattolica romana e le chiese luterane, faccia memoria critica dei conflitti nati in Europa dopo la Riforma, ed esprima la speranza di una più profonda unità tra le chiese luterane e quella cattolico romana. Così si è espresso il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani (PCPUC), questa mattina a Roma durante una tavola rotonda sulla dimensione ecumenica del Cinquecentenario della Riforma protestante del 2017. L’incontro si è tenuto nell’ambito della Conferenza della regione europea della Federazione luterana mondiale (FLM), ospitato dalla Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), e tenutosi dal 27 al 29 ottobre presso Casa La Salle.

Parlando agli oltre 50 esponenti luterani provenienti da tutta Europa, Koch ha sottolineato come anche per i cattolici sia importante riflettere su cosa significhi la commemorazione del 2017. “In passato, per esempio, la data del 31 ottobre – giorno in cui nel 1517 Lutero rese pubbliche le 95 tesi contro le indulgenze – è stata usata e percepita come anticattolica. Oggi tuttavia, gli storici ci dicono che nel 1517 Lutero poteva ancora essere considerato un cattolico. Questa per noi è una precisazione importante”, ha dichiarato Koch, che ha poi indicato tre elementi principali per una commemorazione ecumenica del 2017, dal punto di vista della chiesa cattolica romana. Prima di tutto, quella data ricorderà anche i 50 anni di dialogo tra la chiesa cattolica romana e la FLM. “L’espressione più significativa di questo dialogo è stata la Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione – ha ricordato Koch -. Un documento al quale mi auguro un giorno possa seguire una ulteriore dichiarazione congiunta su chiesa, eucaristia e ministero”. Per potersi qualificare come ecumenico, inoltre, il Giubileo della Riforma dovrà essere un momento di ricordo critico e di riconciliazione delle memorie in relazione ai conflitti nati dalla Riforma. Infine, le commemorazioni del 2017 dovranno essere un segno di speranza in vista di una più profonda unità tra cattolici romani e luterani. “Una speranza per testimoniare insieme alla società del nostro tempo la presenza di Dio nel mondo”, ha precisato Koch, ricordando come Benedetto XVI nel suo viaggio a Erfurt nel 2011 abbia indicato nella “domanda su Dio” il contributo teologico fondamentale di Lutero.

La tavola rotonda, presieduta dal vescovo Frank O. July della Chiesa luterana del Württenberg, è stata anche l’occasione per presentare il cammino preparatorio delle commemorazioni del Giubileo della Riforma e le sue implicazioni ecumeniche, in particolare la ricezione del documento “Dal conflitto alla comunione”, redatto dalla Commissione di studio congiunta luterano-cattolica sull’unità in vista del 2017. In particolare, hanno presentato le loro relazioni la pastora Kristin Molander, responsabile dell’ufficio per l’ecumenismo della Chiesa di Svezia, Iwona Baranevic della Chiesa evangelica della Confessione di Augusta in Polonia e l’OKR Norbert Denecke, segretario generale del Comitato nazionale tedesco della FLM.