Roma (NEV), 5 novembre 2014 – I partecipanti alla Conferenza dell’area europea della Federazione luterana mondiale (FLM) hanno espresso il loro apprezzamento alla Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI) per il suo impegno ecumenico e per il lavoro a favore di rifugiati e migranti. I 55 esponenti luterani del continente, riunitisi a Roma dal 27 al 29 ottobre scorsi (vedi NEV 43 e 44/2014), hanno infatti ascoltato una relazione su questi due ambiti proposta da Christiane Groeben, presidente del Sinodo della CELI, nonché da Franca Di Lecce, direttore del Servizio rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Marta Bernardini, operatrice del progetto Mediterranean Hope della FCEI, e Luca Baratto, responsabile dei rapporti internazionali ed ecumenici per la FCEI. Il messaggio finale redatto dagli esponenti luterani (vedi in Documentazione) si dilunga in particolar modo sul tema dei rifugiati e dei migranti che giungono in Italia dal Vicino Oriente e dall’Africa, notando come l’impegno della CELI, in partenariato con altre chiese protestanti italiane, sia in linea con la dichiarazione “Accogliere lo straniero” sottoscritta dalla FLM nel 2013. “E’ necessario instaurare una cultura dell’accoglienza nei confronti delle persone” che giungono in Europa e che vogliamo aiutare “senza distinzione di religione, confessione, genere e origine”, si legge nel documento che si rivolge anche alle istituzioni dell’UE affinché venga modificato il regolamento Dublino III, in modo da permettere ai rifugiati di entrare nei paesi europei di loro scelta.
All’incontro dei luterani europei – che ha avuto come tema principale “Ascoltare, servire, coinvolgere – Essere chiesa in un’Europa in trasformazione” – è intervenuto anche il decano della CELI, pastore Heiner Bludau. Nel suo discorso Bludau ha sottolineato come una delle maggiori questioni per i luterani e gli altri evangelici in Italia sia “sollevare in una società a maggioranza cattolica dei temi autenticamente protestanti”. Sul Giubileo della Riforma del 2017, Bludau ha espresso l’intenzione della CELI di volerlo commemorare in spirito ecumenico.