Roma (NEV), 5 novembre 2014 – Il pastore Raffaele Volpe è stato confermato presidente del Comitato esecutivo dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI). A rieleggerlo, lo scorso 1 novembre, per un terzo e ultimo mandato biennale, sono stati i circa 100 delegati a voce deliberativa riuniti a Chianciano (SI) per la XLIII Assemblea battista (30 ottobre-2 novembre). Volpe ha ringraziato l’Assemblea per la rinnovata fiducia che “è anche un riconoscimento al lavoro dell’intero CE. Servire le chiese – ha aggiunto Volpe – è un privilegio, un compito sostenuto da una chiara visione: testimoniare l’evangelo di Gesù Cristo nel nostro Paese con coraggio e generosità, attraverso le nostre vite di singoli e di comunità”. L’Assemblea ha anche confermato Giovanni Arcidiacono alla vice presidenza. Gli altri membri eletti nel CE sono: Manoel Florencio Filho, Dunia Magherini, Lucilla Santilli, Massimiliano Pani, Ruggiero Lattanzio, Giuseppe Miglio e Leonardo Saglia.
L’Assemblea, che ha avuto come motto il versetto biblico “Fedele è Dio” (1 Corinzi 1:9), ha condotto i propri lavori – presieduti dalla pastora Lidia Maggi, coadiuvata dal vice presidente pastore Luca M. Negro -, attorno a tre temi principali, discussi prima in gruppi e successivamente in plenaria: l’evangelizzazione e la crescita delle chiese; il rapporto tra pluralità e identità delle chiese all’interno dell’Unione con particolare riferimento alla presenza di singoli credenti e di chiese di immigrati; e la diaconia, con particolare riferimento ai fondi 8 per mille che l’UCEBI riceverà per la prima volta nel 2016. Su quest’ultimo punto, l’Assembla ha sollecitato il CE a nominare al più presto una propria Commissione 8 per mille, come del resto già deciso dalla precedente assemblea generale UCEBI; di privilegiare i progetti di carattere sociale, culturale e umanitario già intrapresi dalle chiese dell’Unione in Italia e all’estero; di investire nella formazione sia di chi dovrà gestire i fondi sia delle singole chiese per quanto riguarda la stesura e la rendicontazione dei progetti. Durante i lavori l’Assemblea ha accolto 7 nuove chiese ed è stata presentata una nuova pastora, la romena Ioana Niculina Ghilvaciu che sta già svolgendo il suo ministerio in Sicilia, nelle chiese di Floridia e Siracusa.
La pastora Gabriela Lio, vice presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), ha portato all’assemblea un messaggio del pastore Massimo Aquilante, presidente FCEI, impossibilitato a prendere parte ai lavori. Nell’intervento è stato presentato il progetto della FCEI Mediterranean Hope rispetto al quale l’Assemblea dell’UCEBi ha espresso completa condivisione e sostegno nella preghiera. Tra gli altri numerosi ospiti intervenuti, segnaliamo: il pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola vadese; la diacona Alessandra Trotta, presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI); il pastore Davide Romano dell’Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno (UICCA); il pastore Sandro Gianneramo della Federazione delle chiese pentecostali (FCP) (www.ucebi.it).
UCEBI/2. Una questione da uomini: la violenza maschile contro le donne”
All’Assemblea battista un convegno maschile animato da Stefano Ciccone di “Maschile plurale”
Roma (NEV), 5 novembre 2014 – La violenza maschile contro le donne non è attribuibile a comportamenti devianti, trasgressivi o criminali, ma trova le sue radici nella cultura e nell’immaginario maschile. Questa è la tesi che Stefano Ciccone dell’Associazione “Maschile plurale” ha sviluppato durante l’incontro che la XLIII Assemblea dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), svoltasi a Chianciano (SI) dal 30 ottobre al 2 novembre 2014, ha dedicato al tema della violenza maschile contro le donne. “La particolarità di quest’incontro è che si è trattato di un convegno maschile, a cui hanno partecipato tutti gli uomini presenti all’assemblea, nella convinzione che la violenza contro le donne sia un problema di cui i maschi devono finalmente farsi carico”, ha spiegato Simone Caccamo, che insieme a Massimiliano Pani e al pastore Carmine Bianchi, fa parte della Commissione promotrice dell’incontro.
La serata, tenutasi lo scorso 31 ottobre, è stata organizzata in ottemperanza a una mozione approvata dall’Assemblea battista del 2012 nella quale, oltre a sollecitare la nascita nelle chiese di gruppi maschili di riflessione, si chiedeva l’organizzazione di un incontro maschile a livello nazionale. La mozione della scorsa Assemblea indicava la violenza contro le donne, dal femminicidio alle pressioni psicologiche, come “un problema spirituale e culturale” che deve soprattutto interrogare gli uomini “sul loro rapporto con la sessualità e sulle modalità del loro relazionarsi con le donne”.
Nel suo intervento, dal titolo “Una questione da uomini: la violenza maschile contro le donne”, Ciccone ha ribadito come la violenza contro le donne, in ogni sua forma, abbia origine nell’idea stessa di amore, di famiglia e di sessualità condivisa da tutti gli uomini. Un immaginario maschile, potenzialmente violento, che va destrutturato e al cui posto va sviluppata una riflessione sulla parzialità maschile, nuova e libera da modelli che presuppongono ruoli sociali ormai scomparsi o messi in crisi dalle nuove dinamiche del mondo del lavoro e dalla consapevolezza femminile nata dal pensiero della differenza. Anche gli uomini dovrebbero proporre in positivo un pensiero della loro differenza da sostituire a quello della complementarietà tra i sessi che spesso non ha fatto altro che cristallizzare ruoli sociali confacenti a un ordine maschilista. Contemporaneamente al convegno maschile se n’è svolto uno femminile dal titolo “La violenza sulle donne, tra cenni storici, teologici e riflessioni sul nostro presente”.
L’Assemblea ha giudicato favorevolmente lo svolgimento del convegno, considerandolo il primo passo di un processo di riflessione che deve continuare. Per questo ha dato mandato al CE di riconfermare la Commissione che ha organizzato l’incontro per promuovere altre attività sul tema. L’Assemblea ha inoltre risposto all’appello della Federazione donne evangeliche in Italia (FDEI) aderendo alla campagna “Posto occupato”.