Roma (NEV), 12 novembre 2014 – Il rapporto tra libertà religiosa e sviluppo economico è il tema del G20 delle religioni che si terrà a Brisbane, in Australia, dal 16 al 18 novembre prossimi. Ospitato dalla Griffith University, l’incontro seguirà il summit dei capi di stato, previsto nella stessa Brisbane il 15 e 16 novembre, e vedrà la partecipazione di esponenti religiosi delle nazioni del G20 che si confronteranno con accademici, giuristi e politici per riflettere su come il rispetto della libertà religiosa sia un fattore in grado di attivare benefici economici per l’intera società.
“Il ruolo della religione negli eventi mondiali è spesso mal compreso o trascurato – ha spiegato Brian Adams, direttore del Centro per il dialogo culturale e interreligioso della Griffith University -. Lo scopo del G20 delle religioni è di promuovere una migliore comprensione di questo ruolo e di come esso possa avere un impatto sulle società, sui conflitti e sulle decisioni transnazionali e, in particolare, sulle prospettive macroeconomiche”. Particolare attenzione verrà inoltre dedicata alla situazione della libertà religiosa in Medio Oriente. Tra i principali oratori, Brian Grim, ex ricercatore del Pew Forum e presidente della Fondazione Religious Freedom & Business; Cole Durham, caporedattore dell’Harvard Law Journal; Des Cahill, docente al Royal Melbourne Institute of Technology; Tim Wilson, Commissario del governo australiano per i diritti umani.