Ebola. Serve maggiore collaborazione tra leader religiosi e comunità internazionale

Roma (NEV/WCC), 3 dicembre 2014 – “Nella lotta all’Ebola le organizzazioni religiose sono cruciali perché hanno accesso diretto alle comunità”. Lo ha detto via skype, in occasione di una consultazione ad hoc del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) tenutasi il 28 novembre a Ginevra, David Nabarro, inviato speciale per l’Ebola del segretario generale dell’ONU. A fargli eco con un messaggio videoregistrato l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby.

Svoltasi a due mesi dalla prima convocata lo scorso 29 settembre al quartier generale del CEC, la seconda Consultazione dal titolo “Ebola 60 days follow-up” ha visto intorno a un tavolo esponenti di organismi confessionali internazionali quali CEC, Federazione luterana mondiale (FLM), ACT-Alliance, Caritas Internationalis, nonché di agenzie ONU che operano nel campo degli aiuti allo sviluppo, della prevenzione e dell’umanitario, tra cui l’Organizzazione mondiale della Sanità, l’UNICEF, UNAIDS e altre. Dall’incontro è scaturita la necessità di una maggiore collaborazione tra leader religiosi e comunità internazionale nella lotta al virus Ebola.