Mediterranean Hope. Una newsletter in inglese per fare rete con le chiese europee

L’impegno di MH a favore di corridoi umanitari per migranti vulnerabili

Roma (NEV), 21 gennaio 2015 – Il progetto Mediterranean Hope (MH) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) continua a prendere forma: non comprende solo un “Osservatorio sulle migrazioni mediterranee” con sede a Lampedusa e una “Casa delle culture” a Scicli (RG) per l’accoglienza di migranti particolarmente vulnerabili, ma vuole essere un luogo nazionale e internazionale di produzione e condivisione di materiali e strumenti di analisi relativi ai processi migratori nell’area mediterranea. Per questo è ora disponibile unanewsletter a cadenza mensile anche in lingua inglese. Scopo è quello di “potenziare il rapporto con le chiese, le associazioni e gli amici che da varie parti del mondo hanno espresso interesse e solidarietà a MH – spiega il pastore Massimo Aquilante, presidente FCEI -. La newsletter sarà lo strumento per restare connessi, promuovere incontri e scambi, offrire informazioni utili a sensibilizzare l’opinione pubblica europea e internazionale su un tema di grande rilievo umanitario e sociale. In questa prospettiva saremo lieti di pubblicare lettere, interventi e analisi che arrivino sia dall’Italia che dall’estero”, afferma Aquilante, che insiste: “Lampedusa e Scicli non sono angoli remoti dell’Italia ma luoghi dell’Europa. Lo sono fisicamente ma vorremmo che lo fossero anche eticamente, nella coscienza e nella politica delle istituzioni europee, nel sostegno e nelle preghiere delle nostre chiese partner in Europa e nel mondo”.

In questo quadro si inserisce anche “l’attività di lobby” a tutela dei diritti dei migranti portata avanti dalla FCEI. Spiega Aquilante: “Le dinamiche dei più recenti flussi migratori sono determinate dal ‘collasso degli stati’ di ampie zone geopolitiche. Un dato di fatto che ha generato e genera nuovi profili di ‘rifugiati’ particolarmente bisognosi di protezione, ma che non necessariamente rientrano nei tradizionali canoni per avanzare domanda d’asilo. Il problema è che il sistema degli ingressi delle politiche europee e di quella italiana non sa come gestire questa novità: contenuta nelle cifre ma rilevante sul piano umanitario e sociale. Da qui la proposta che MH sta avanzando con insistenza in Italia e in Europa: l’apertura di un corridoio umanitario per la protezione di soggetti particolarmente vulnerabili che provengono da aree a rischio”, conclude Aquilante.

I contributi della newsletter con articoli, tra gli altri, di Osvaldo Costantini, Paolo Naso, Stefano Pasta, Marta Bernardini e Francesco Piobbichi, sono scaricabili qui: https://mediterraneanhope.wordpress.com. Per iscriversi alla newsletter di MH o per inviare comunicazioni: mh.lampedusa@gmail.com.

Mediterranean Hope/2. La “Casa delle culture” di Scicli: integrazione e intercultura

Roma (NEV), 21 gennaio 2015 – Più di cento persone sono affluite sabato scorso nei locali della “Casa delle culture” di Scicli (RG) per una serata di fotografie e racconti. “Invito al viaggio: L’Oriente”: questo il titolo del primo di una serie di incontri animati dal fotografo Mario Benenati alla scoperta di culture, tradizioni e religioni diverse. Molta soddisfazione per l’iniziativa messa in campo con la locale Associazione culturale “Vitalino Brancati” è stata espressa da Giovanna Scifo, referente della “Casa delle culture”, una struttura avviata poco più di due mesi fa nella località del ragusano e che si inserisce nel più ampio progetto “Mediterranean Hope” della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), con la particolarità di coniugare iniziative volte allo scambio culturale e all’integrazione con l’accoglienza fattiva e concreta di giovani migranti. Attualmente la “Casa delle culture” infatti ospita 27 migranti, molti dei quali minorenni non accompagnati provenienti dall’Africa subsahariana e dal Medio Oriente ritenuti particolarmente vulnerabili e bisognosi di protezione. A fornire assistenza e accompagnamento agli ospiti sono oltre agli operatori della Casa anche quattro volontari: due tedesche, una svizzera e uno sciclitano.

Il prossimo appuntamento con il fotografo Benenati, ancora sull’India, sarà sabato 24 gennaio, seguiranno a cadenza mensile altri incontri su Indonesia e Thailandia.

La “Casa delle culture” si trova al centro storico della città di Scicli, a pochi passi dalla chiesa metodista. Il progetto “Mediterranean Hope” della FCEI, comprende anche un “Osservatorio delle migrazioni mediterranee” operativo a Lampedusa sin dallo scorso maggio. Il progetto è finanziato dall’8 per mille delle chiese metodiste e valdesi e, per alcune attività, dalla Chiesa evangelica della Westfalia.