Roma (NEV), 11 febbraio 2015 – Nessuna istituzione ha il diritto di anteporre la propria legge a quella tedesca, sia che si tratti di cristiani che praticano l’asilo ecclesiastico, sia che si tratti di islamici che praticano la sharìa. Non è piaciuta al presidente della Chiesa evangelica di Germania (EKD) Heinrich Bedford-Strohm la frase del ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maizière, che recentemente aveva puntato il dito contro le chiese che accolgono nei loro locali immigrati irregolari, parlando di “abuso”. “In quanto ministro della Carta fondamentale rifiuto categoricamente e per principio l’asilo ecclesiastico”, aveva dichiarato la scorsa settimana allo Spiegel annunciando una stretta sul fronte dell’accoglienza.
Non si sono fatte attendere le critiche in campo evangelico per le affermazioni del ministro contro il “Kirchenasyl”, una pratica millenaria, che consiste nel dare protezione ai perseguitati, in questo caso a profughi illegalmente presenti sul territorio federale. Prendendo le difese di chi quotidianamente si spende per l’accoglienza, Heinrich Bedford-Strohm ha precisato che l’asilo ecclesiastico viene concesso solo in casi particolarmente complicati e in presenza di gravi violazioni dei diritti umani. Le procedure giuridiche seguite dalle chiese nel 95% dei casi hanno esito positivo, ha detto ancora il presidente della EKD.
Per Volker Jung, presidente della Commissione per la migrazione e l’integrazione della EKD, si tratta al contrario di una misura a favore dello Stato di diritto. “Le comunità che praticano l’asilo ecclesiastico non agiscono in base alle proprie leggi, né vogliono mettersi contro le leggi dello Stato”, ha spiegato Jung. Le persone a cui viene concesso l’asilo ecclesiastico vengono regolarmente segnalate alle autorità competenti, e i profughi non vengono in alcun caso tenuti nascosti. Secondo l’associazione ecumenica del lavoro sarebbero attualmente 359 le persone, di cui 109 minori, che godono di protezione da parte delle chiese in Germania. A fronte dei 200mila profughi arrivati nel corso dell’anno scorso, per Wolf-Dieter Just, professore emerito di etica e filosofia sociale dell’Accademia evangelica della Renania-Westfalia-Lippe, la critica di de Maizière all’asilo ecclesiastico è semplicemente ridicola. Piuttosto, de Maizière dovrebbe essere riconoscente alle comunità che così facendo “evitano gravi violazioni dei diritti umani”.