Cuba. I cristiani delle Americhe per sostenere la normalizzazione Cuba/USA

Un documento esprime “gratitudine e incoraggiamento” per l'incontro tra Castro e Obama

Roma (NEV), 15 aprile 2015 – Si apre con la visione del profeta Michea – in cui le spade si trasformano in vomeri e le nazioni non si leveranno più le une contro le altre -, il documento congiunto sulla normalizzazione dei rapporti tra Cuba e Stati Uniti (vedi Documentazione), sottoscritto da quattro organizzazioni ecumeniche internazionali: Consiglio cubano delle chiese (CIC), Consiglio delle chiese latinoamericane (CLAI), Consiglio nazionale delle chiese USA (NCCUSA), Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). Reso pubblico lo scorso 9 aprile e stilato in vista dell’incontro tra il presidente di Cuba, Raoul Castro e il presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, durante il Summit delle Americhe a Panama (10-11 aprile), il testo ha espresso “gratitudine, apprezzamento e incoraggiamento per i negoziati in corso” tra i governi cubano e statunitense. “Sapendo che questa settimana i presidenti Castro e Obama si incontreranno, noi li esortiamo a rompere insieme il pane e di condurre i loro colloqui in uno spirito di rispetto reciproco e uguaglianza”, afferma il testo che prosegue: “vi sono ancora dettagli da affrontare, ma vogliamo sottolineare come sia di estrema importanza che i progressi continuino e che i Presidenti rimangano in comunicazione e personalmente coinvolti nella discussione”. Dopo aver ribadito che “non deve esserci alcun passo indietro nel processo diplomatico di negoziazione”, la dichiarazione congiunta termina con un’affermazione di speranza: “in questa stagione di Pentecoste, noi sentiamo che lo Spirito santo è all’opera e sappiamo che Dio desidera la pace tra Cuba e gli Stati Uniti”.

Da tempo le quattro organizzazioni ecclesiastiche sono impegnate per la normalizzazione delle relazioni tra Stati Uniti e Cuba, denunciando l’iniquità delle sanzioni contro l’isola caraibica. Nel 2013 il blocco economico USA aveva portato alla cancellazione della VI Assemblea generale del CLAI, prevista nel febbraio a L’Avana. La filiale di Miami (USA) della banca ecuadoriana “Pichincha” aveva infatti impedito il trasferimento verso l’isola caraibica della somma necessaria per le spese di soggiorno degli oltre 400 partecipanti all’Assemblea.

DOCUMENTAZIONE

Roma (NEV), 15 aprile 2015 – Riportiamo il documento stilato il 9 aprile in vista dell’incontro tra il presidente di Cuba Raoul Castro e il presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama, durante il Summit delle Americhe a Panama, dai seguenti organismi ecumenici: Consiglio cubano delle chiese (CIC), Consiglio delle chiese latinoamericane (CLAI), Consiglio nazionale delle chiese USA (NCCUSA) e Consiglio ecumenico delle chiese (CEC).

Dichiarazione di chiese Nord e Latinoamericane sulle relazioni tra USA e Cuba

“Egli sarà giudice fra molti popoli, arbitro fra nazioni potenti e lontane. Dalle loro spade fabbricheranno vòmeri, dalle loro lance, ròncole; una nazione non alzerà più la spada contro l’altra e non impareranno più la guerra”, (Michea 4:3).

Noi, leader e rappresentanti del Consiglio cubano delle chiese (CIC), del Consiglio delle chiese latinoamericane (CLAI), del Consiglio nazionale delle chiese USA (NCCUSA), e del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), riuniti a L’Avana per l’Assemblea di studio del CIC, 7-8 aprile 2015, cogliamo questa occasione per pronunciare insieme parole di gratidudine, apprezzamento e incoraggiamento per i negoziati in corso tra i governi di Cuba e degli Stati Uniti d’America in vista della normalizzazione delle relazioni tra i due Stati.

Sapendo che questa settimana i presidenti Castro e Obama si incontreranno, noi li esortiamo a rompere insieme il pane e di condurre i loro colloqui in uno spirito di rispetto reciproco e uguaglianza che accelererà il processo di normalizzazione. Riconosciamo che vi sono ancora dettagli da affrontare, ma vogliamo sottolineare come sia di estrema importanza che i progressi continuino e che i Presidenti rimangano in comunicazione e personalmente coinvolti nella discussione.

Ci impegniamo a continuare a far incontrare i membri delle nostre chiese e dei nostri consigli e i cittadini delle nostre nazioni per promuovere la riconciliazione dopo molti anni di separazione. E’ da molto tempo che sosteniamo la normalizzazione delle relazioni: siamo soddisfatti di osservare che la comprensione, l’affetto e l’amore stanno crescendo giorno dopo giorno tra i nostri popoli.

Ci impegniamo inoltre a continuare l’azione di incoraggiamento nei confronti degli Stati Uniti affinché tolgano Cuba dalla lista delle nazioni che favoriscono il terrorismo, e pongano fine alle sanzioni che hanno creato a Cuba così tanta sofferenza.

Non deve esserci alcun passo indietro nel processo diplomatico di negoziazione. In questa stagione di Pentecoste, noi sentiamo che lo Spirito santo è all’opera e sappiamo che Dio desidera la pace tra Cuba e gli Stati Uniti.

Firmatari della dichiarazione:

Joel Ortega Dopico, presidente del Consiglio cubano delle chiese

Jim Winkler, segretario generale del Consiglio nazionale delle chiese USA

Felipe Adolf, presidente del Consiglio delle chiese latinoamericane

Rudelmar Bueno de Faria, rappresentante del Consiglio ecumenico delle chiese alle Nazioni Unite

(traduzione a cura del NEV)