Sgombero di Ponte Mammolo. Franca Di Lecce (FCEI): ‘Desolante’

"Insieme ai rifugiati vanno costruiti percorsi di fuoriuscita dalle baraccopoli"

Roma (NEV), 13 maggio 2015 – Lo ha definito “desolante”, Franca Di Lecce, direttore del Servizio rifugiati e migranti (SRM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), il recente sgombero della baraccopoli di Ponte Mammolo a Roma.

Intervenendo sulla questione, che ha visto ampi settori della società civile alzare la voce contro i metodi messi in atto dalle forze di sicurezza, Di Lecce ha dichiarato: “Roma rappresenta uno snodo centrale dei flussi dei rifugiati, molti dei quali vivono in situazioni di disagio estremo e in condizioni alloggiative e sanitarie drammatiche, al limite della vivibilità. La presenza di insediamenti informali e soluzioni spontanee (baracche, tende, locali dismessi, rifugi di fortuna, occupazioni) dove vivono migliaia di persone, è una delle questioni più critiche di tutte le aree metropolitane. In quelle baracche, rifugi di fortuna e occupazioni, vivono gli stessi rifugiati e richiedenti asilo che rischiano la vita nell’attraversamento del Mediterraneo. Sono gli scampati e i sopravvissuti che diventano invisibili nelle nostre città e restano bloccati anche per anni in situazioni di estrema marginalità ed esclusione dai servizi del territorio. Costruire un percorso di fuoriuscita dalla baraccopoli insieme alle persone che lì ci abitano, senza la violenza che ogni sgombero forzoso porta con sé, non solo è possibile, ma è dovere delle istituzioni e l’auspicio di tutti coloro che hanno a cuore il bene della città”.