Roma, 30 ottobre 2015 (NEV-CS60) – “Le notizie sulle migrazioni mediterranee di questi giorni sono terrificanti – afferma il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Massimo Aquilante, commentando le tragedie consumatesi in queste ore a largo della Grecia, del Marocco e della Libia e che hanno causato la morte anche di numerosi bambini -. Queste tragedie confermano quello che sappiamo da tempo: che la situazione dei profughi concentrati in Nordafrica è disperata e che, a qualsiasi costo, a migliaia salgono sulle barche degli scafisti nel disperato tentativo di arrivare in Europa. La nostra coscienza cristiana non può rassegnarsi a questa tragedia. Per questo la FCEI rilancia la proposta di apertura di ‘corridoi umanitari’ che consentano a persone vulnerabili di raggiungere in sicurezza l’Europa senza dover rischiare la vita. A questo riguardo – prosegue Aquilante – la FCEI, insieme alla Comunità di Sant’Egidio, è pronta a collaborare nell’ambito del suo progetto ‘Mediterranean Hope’ con le autorità italiane, al fine di avviare un esperimento umanitario, che speriamo possa realizzarsi anche in altri paesi dell’Unione europea. L’idea è quella di farci carico per un anno dell’accoglienza di un migliaio di persone arrivate attraverso questa procedura ammessa dalla normativa vigente”.
La FCEI, insieme alla Comunità di Sant’Egidio, sta allestendo degli “Humanitarian Desk” in Marocco e Libano. La base giuridica dell’iniziativa si fonda sull’art. 25 del Regolamento (CE) n.810/2009 del 13 luglio 2009 che istituisce il Codice comunitario dei visti, vale a dire la possibilità di concedere visti con validità territoriale limitata, in deroga alle condizioni di ingresso previste in via ordinaria dal codice frontiere Schengen, “per motivi umanitari o di interesse nazionale o in virtù di obblighi internazionali”.
Il progetto “Mediterranean Hope” della Federazione delle chiese evangeliche in Italia è sostenuto con i fondi dell’otto per mille delle chiese metodiste e valdesi.