Roma (NEV), 4 novembre 2015 – Il People’s Pilgrimage è giunto a Ginevra. Dopo le tappe italiane, iniziate il 1° ottobre a Roma e terminate il 2 novembre ad Aosta (vedi NEV 38, 39, 40/2015), continua il percorso del pellegrinaggio internazionale verso la Conferenza ONU sul cambiamento climatico (COP21) che si terrà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre prossimi. Questa mattina il gruppo di pellegrini, guidati dall’attivista filippino per la giustizia ambientale Yeb Saño, si è incontrato con i rappresentanti del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) della Federazione luterana mondiale (FLM) e dell’agenzia ecumenica umanitaria Action by Churches Togheter (ACT) Alliance – le tre organizzazioni internazionali che hanno la loro sede presso il Centro ecumenico nella città elvetica. Saño ha anche partecipato a una tavola rotonda sul tema “Affrontare la crisi climatica: sfide etiche e spirituali”.
I pellegrini – una quindicina di persone di diverse nazionalità, accompagnate di volta in volta da membri delle associazioni locali che sostengono l’iniziativa – sono giunti in Svizzera attraverso il passo del Gran San Bernardo (per vedere le foto e seguire le tappe successive: @yebsano su twitter), dopo aver percorso per un intero mese il nostro paese: da Roma, dove il pellegrinaggio è partito, ad Assisi, Perugia, Firenze, Bologna, Milano, fino alle ultime tappe in Piemonte e Valle d’Aosta. Lo scorso 29 ottobre, a Torino, Saño ha potuto presentare il progetto del “People’s Pilgrimage” a studenti, amministratori locali e a rappresentanti di chiese e organizzazioni di volontariato. Come ha riportato il settimanale delle chiese battiste, metodiste e valdesi “Riforma”, l’attivista filippino ha sottolineato come “la nostra destinazione finale non è solo Parigi, sono i cuori e le menti di tutte le persone del mondo. A Parigi chiederemo ai paesi ricchi di riconoscere le loro responsabilità e di arrivare finalmente a un accordo chiaro che preveda un aumento massimo della temperatura globale di 1,5 gradi”. Yeb Saño è stato negoziatore capo delle Filippine per i cambiamenti climatici, ma ha deciso di dedicarsi a tempo pieno all’organizzazione del pellegrinaggio, “anche perché – riporta sempre il settimanale Riforma – dopo venti anni di negoziati c’è una lotta più grande da fare: scendere nelle strade, in mezzo alla gente, perché cresca la coscienza della gravità della situazione e della necessità di una conversione ecologica”. All’incontro di Torino è intervenuta anche Antonella Visintin, coordinatrice della Commissione Globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), tra i sostenitori del People’s Pilgrimage nel nostro Paese. Le tappe italiane sono state organizzate dalla Federazione di organismi cristiani di servizio internazionale volontario (FOCSIV).