Roma (NEV), 23 dicembre 2015 – Lo scorso 18 dicembre, Giornata internazionale del migrante, la Commissione per i migranti in Europa (CCME), la Conferenza delle chiese europee (KEK) e il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) hanno lanciato un appello congiunto a favore della ratifica da parte degli Stati membro dell’Unione europea (UE) della “Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie”.
“La Convenzione è stata adottata 25 anni fa – scrivono gli organismi ecumenici – e fornisce ancora oggi lo strumento internazionale più completo e coerente per tutelare i diritti dei migranti e delle loro famiglie”. “Per anni, le chiese in tutta Europa hanno invitato i governi europei e le istituzioni dell’UE a ratificare questa importante Convenzione – ha ricordato il segretario generale della KEK, il pastore Guy Liagre – tuttavia, nessuno Stato membro dell’UE ha compiuto questo passo”. Di fronte ai flussi migratori degli scorsi mesi e anni la ratifica di tale strumento di diritto internazionale si rende ancora più pressante: tra le altre cose la Convenzione stabilisce anche disposizioni per la lotta contro l’abuso e lo sfruttamento dei migranti durante tutto il processo di migrazione. “Questo è molto significativo per la futura stabilità sia per le persone più vulnerabili che per le società nel loro complesso”, ha spiegato il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del CEC. Doris Peschke, segretario generale del CCME, ha aggiunto: “La Convenzione sui diritti dei migranti è un segno di speranza per i migranti, soprattutto per quelli che vivono in condizioni di maggiore vulnerabilità”.