Roma (NEV), 8 giugno 2016 – Supera di poco i 37 milioni di euro la quota dell’otto per mille assegnata all’Unione delle chiese metodiste e valdesi per il 2016 e riferita alle dichiarazioni dei redditi del 2013. Nel 2013 sono stati 562.266 contribuenti a firmare a favore della piccola chiesa di minoranza, e comunque circa 20 volte di più degli effettivi membri di chiesa.
“E’ un risultato importante – commenta il pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese – che conferma la fiducia di centinaia di migliaia di italiani nel sistema di gestione che i valdesi e i metodisti italiani hanno scelto di adottare sin dal 1993: l’intera somma ricevuta viene infatti utilizzata esclusivamente per finanziare progetti educativi, sociali, culturali e di sviluppo in Italia e all’estero. Buona parte di questi progetti sono gestiti da enti e associazioni del tutto indipendenti dalle nostre chiese. Uno dei nostri progetti di punta in cui è impegnata la Diaconia valdese – spiega ancora Bernardini – è svolto in collaborazione con la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e la Comunità di Sant’Egidio: sono i ‘corridoi umanitari’ con i quali il nostro otto per mille ha cercato di garantire un accesso legale e sicuro a profughi in condizioni di vulnerabilità”.
L’anno scorso le firme erano state poco più di 600.000 e avevano generato un fondo complessivo di 40 milioni e 285mila euro. “Registriamo una flessione che ha diverse ragioni – spiega il moderatore –. La prima e più evidente è che sono entrati nel sistema di ripartizione dell’otto per mille nuove confessioni religiose che in passato, talora anche formalmente, invitavano i loro aderenti a firmare per la Chiesa valdese. In secondo luogo papa Francesco ha un’autorevolezza morale e una capacità di dialogo con settori anche ai margini della chiesa cattolica che probabilmente iniziano a dare i loro frutti anche sul piano dell’otto per mille. Nonostante la flessione che ci riguarda, il risultato complessivo ci pare interessante e positivo perché assicura visibilità a un nuovo pluralismo religioso che attraversa l’Italia e che noi valdesi e metodisti abbiamo sempre rivendicato come elemento di democrazia, laicità e di libertà di coscienza”.