I promotori: Ci auguriamo che il nostro progetto venga adottato anche in altri paesi europei
Roma (NEV), 22 giugno 2016 – “Abbiamo dimostrato che si può fare, quindi facciamolo anche in altri paesi europei” e “un messaggio per l’Europa: c’è fretta di adottare questo modello positivo, di pace, che salva vite umane”: sono gli inviti lanciati in una conferenza stampa la mattina del 16 giugno dai promotori del progetto in occasione dell’arrivo in Italia con i “corridoi umanitari” di 81 profughi, per lo più siriani, provenienti dal Libano.
Ad accoglierli al Terminal 5 degli Aeroporti di Roma, Paolo Naso, in rappresentanza della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e della Tavola valdese; Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio; Mario Giro, vice ministro degli Esteri; Domenico Manzione, sottosegretario del Ministero dell’Interno; e Daniela Rotondaro, ambasciatrice in Italia della Repubblica di San Marino.
A chi dice “aiutiamoli a casa loro” la risposta è: non c’è più una casa “per tutelare i diritti umani, i vostri diritti – ha detto Paolo Naso -, è questa ora la vostra casa!”. “Istituzioni e chiese, ecumenicamente, hanno indicato all’Europa una via da intraprendere, una prassi da replicare – ha concluso Naso -, noi diciamo ‘si può fare!’”.
L’invito è stato accolto dalla Repubblica di San Marino, primo stato dopo l’Italia ad aderire al progetto, che ha portato il proprio sostegno con le parole dell’ambasciatrice Rotondaro. “Siamo soddisfatti e riconoscenti per l’adesione di San Marino – ha aggiunto Marco Impagliazzo – questo è un modello per tutta l’Europa, e lo sosteniamo con forza”. “Abbiano indicato un’altra strada, alternativa ai barconi dei trafficanti di esseri umani” ha aggiunto il sottosegretario Manzione. Il vice ministro degli esteri Mario Giro ha anticipato che “il progetto italiano dei corridoi umanitari sarà presentato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite”.
Il progetto pilota portato avanti dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Tavola Valdese, in collaborazione con i Ministeri dell’Interno e degli Esteri, a oggi ha portato quasi 300 profughi in Italia, tra cui molti bambini. La mattina del 16 giugno sono sbarcati muniti di visto per “motivi umanitari” dal volo Alitalia proveniente da Beirut, accompagnati poi dalla Polizia di Frontiera in un’area dello scalo appositamente dedicata per affrontare le pratiche individuali, compresa l’identificazione e la presa delle impronte digitali. Tutti hanno avanzato regolare richiesta di asilo.