Profughi. “Non abbiate paura”: in Olanda una consultazione delle chiese europee

Tra le buone pratiche, presentati i Corridoi umanitari

Roma (NEV), 22 giugno 2016 – Condividere buone pratiche, mettersi in ascolto dei profughi giunti in Europa, sentirsi uniti nella preghiera e, soprattutto, riflettere sulle paure che percorrono le società del nostro continente. Sono questi gli ingredienti che hanno caratterizzato l’incontro tenutosi a Lunteren (Paesi Bassi) dal 14 al 16 giugno scorsi, intitolato “Non abbiate paura”. Per iniziativa del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), della Conferenza delle chiese europee (KEK), della Commissione delle chiese per i migranti in Europa (CCME) e della Chiesa protestante nei Paesi Bassi (PKN), oltre 60 partecipanti provenienti da tutta Europa hanno preso parte alla consultazione che ha offerto sia interventi informativi sulla situazione generale dei profughi in Europa sia testimonianze da paesi specifici come l’Italia, la Grecia e l’Ungheria. “Abbiamo soprattutto cercato di capire quali sono le paure che attraversano oggi l’Europa, spingono molti Paesi a erigere barriere e a trasformare la crisi dei profughi da questione umanitaria a questione legata alla sicurezza”, ha spiegato il pastore Luca Baratto che alla consultazione ha rappresentato la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).

L’incontro si è concluso con la redazione di un documento che invita le chiese europee ad essere maggiormente presenti nel dibattito pubblico e ad aumentare i loro sforzi nella difesa dei diritti dei profughi. In particolare, è importante che le chiese contribuiscano a offrire una giusta informazione sulla capacità dell’Europa di accogliere i migranti, dissipando paure più percepite che reali, e creando spazi di incontro tra migranti ed europei. “Oltre alle paure di noi europei la consultazione ha evidenziato i grandi pericoli a cui i profughi vanno incontro nel raggiungere il nostro continente – ha precisato Baratto -. Per questo è stata ribadita l’importanza di liberarli dalle mani di scafisti e trafficanti di esseri umani sviluppando canali d’ingresso legali e sicuri, come per esempio i corridoi umanitari promossi dalla FCEI, dalla Comunità di Sant’Egidio e dalle chiese valdesi e metodiste – un’esperienza italiana che è stata presentata e seguita con interesse dai partecipanti all’incontro”. Parte integrante dei tre giorni di Lunteren, è stato il culto tenuto in una chiesa protestante di Amsterdam in memoria di chi ha perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa.