Comitato CEC. Pellegrini di speranza in un mondo che cambia sempre più rapidamente

Roma (NEV), 30 giugno 2016 – “Pellegrinaggio: discernere insieme i paesaggi” è il tema generale che ha ispirato le riunioni del Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), tenutesi a Trondheim (Norvegia), dal 22 al 28 giugno scorsi. Il tema del pellegrinaggio riprende il programma dell’assemblea generale di Busan (Corea, 2013) che ha invitato le chiese a percorrere un “Pellegrinaggio per la pace e la giustizia” e si intreccia con la storia spirituale di Trondheim, la cui cattedrale medievale di Nidaros è storicamente meta di pellegrini. Molti i temi posti all’attenzione dei 150 membri del Comitato; tra questi, il Medio Oriente, la condizione delle popolazioni indigene, i diritti dei rifugiati, l’AIDS/HIV, la giustizia di genere, i diritti dei bambini, il rapporto tra religione e violenza.

I lavori sono iniziati con gli interventi della moderatora del Comitato, l’anglicana keniota Agnes Aboum, che ha invitato le chiese ad essere “catalizzatrici del cambiamento in un mondo sempre più pluralista”. Alla relazione della moderatora Aboum è seguita quella del segretario generale del CEC, il pastore luterano norvegese Olav Fykse Tveit che ha ripreso l’idea della chiesa in pellegrinaggio come un’immagine di “persone definite dalla speranza. Non si tratta di un generalizzato ottimismo, ma della capacità di trasmettere ragioni e motivi di speranza. La speranza è il criterio della nostra fede cristiana”.

Tra le diverse sedute plenarie, è da segnalare quella dedicata ai diritti dei bambini durante la quale è stata presentata la bozza di un documento sui “Principi per una chiesa aperta ai bambini”. “Si tratta di un nuovo ambito di lavoro per il CEC che testimonia la rinnovata vitalità di questo organismo ecumenico mondiale”, ha sottolineato il pastore valdese Michel Charbonnier, nuovo membro del Comitato centrale in sostituzione di Valeria Fornerone, anch’essa valdese. Il documento sui diritti dei bambini che ha preso inizio dal partenariato sottoscritto nel settembre del 2015 tra il CEC e l’UNICEF ed intende offrire alla questione solide fondamenta teologiche, celebrare i tanti doni che i bambini offrono alle chiese, curare le molte ferite di cui i bambini ovunque nel mondo sono vittime, sostenere la giustizia a loro nome.

Il Comitato ha seguito a distanza e in spirito di preghiera il Concilio panortodosso; ha salutato il cessate il fuoco in Colombia; ha ammesso nel CEC tre nuove chiese membro, tra cui la Chiesa riformata olandese che era stata sospesa nel 1962 per le sue posizioni pro apartheid; e ha indetto la prossima conferenza sulla missione mondiale per il marzo 2018 a Arusha, Tanzania.

(Foto: copyright David Del Castillo/WCC – qui durante il meeting delle donne)