Roma (NEV), 8 giugno 2016 – Lo scorso 31 maggio il Consiglio dei ministri ha deliberato di impugnare di fronte alla Corte Costituzionale la legge della Regione Veneto n. 12/2016 sull’edilizia di culto, detta anche “anti moschee” e intitolata “Modifica della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 ‘Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio e successive modificazioni’”. La legge si riferisce all’edificazione di nuovi luoghi di culto previsti in zone periferiche (zone F) che possono essere sottoposti a referendum tra i residenti.
“Come evangelici esprimiamo grande soddisfazione per l’impugnazione della legge regionale veneta da parte del Governo italiano”, ha dichiarato all’Agenzia NEV il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Luca Negro che, ricordando anche l’analoga legge lombarda dichiarata incostituzionale dalla Consulta, ha proseguito: “Due leggi che sin da subito abbiamo definito intolleranti e lesive delle libertà di culto e di espressione. Ribadiamo, ancora una volta e con maggior convinzione, che sarebbe necessario arrivare, quanto prima, ad una legge quadro sulla libertà religiosa per impedire a monte questo tipo di atti legislativi”.
Nell’impugnazione il governo contesta la norma regionale in quanto è in contrasto con gli articoli 3, 8 e 19 della nostra Carta costituzionale. “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa, in qualsiasi forma, individuale o associata – ha concluso Negro citando l’articolo 19 – e confidiamo che la Corte, anche in questo caso, possa certificare l’incostituzionalità della legge perché è lesiva della libertà religiosa e dell’esercizio di culto”.