Roma (NEV), 13 luglio 2016 – Il presidente del Senato Pietro Grasso, nel quadro della sua recente visita sull’isola di Lampedusa, l’8 luglio ha voluto dedicare un momento ai volontari e alle associazioni della società civile rappresentata dal “Forum Lampedusa Solidale”, di cui fa parte anche “Mediterranean Hope”, il progetto della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) per i rifugiati e migranti, attivo sull’isola dal 2014. Per “Mediterranean Hope” erano presenti gli operatori Marta Bernardini e Alberto Mallardo. A margine della visita, Marta Bernardini ha raccontato: “Al presidente Grasso abbiamo offerto un bicchiere di tè caldo, come facciamo con i migranti salvati in mare che accogliamo sul Molo Favaloro. Il presidente ha apprezzato il gesto e si è trattenuto lungamente con noi, mostrando grande interesse per il nostro lavoro nella primissima accoglienza dei migranti. Per noi si tratta di un importante riconoscimento di quanto stiamo portando avanti in collaborazione con la popolazione locale, la società civile, la parrocchia di Lampedusa e le istituzioni”.
Durante l’incontro il presidente Grasso ha citato l’iniziativa dei “corridoi umanitari” (progetto-pilota della FCEI, della Comunità di Sant’Egidio e della Tavola valdese) auspicando che questa buona pratica possa presto estendersi anche ad altri paesi. Un apprezzamento che il presidente Grasso ha poi ribadito in un’intervista rilasciata al quotidiano “Avvenire” del 10 luglio: “Credo che questa iniziativa, oltre ad essere elogiata, vada presa ad esempio: più corridoi e meno barconi. Sono tanti i benefici: togliere soldi a criminali senza scrupoli, garantire l’incolumità alle donne e ai bambini, che sono le prime vittime delle traversate, delle violenze, dei naufragi, bilanciare gli arrivi anche sotto il punto di vista del genere. Ad affrontare i viaggi sui barconi, sono soprattutto giovani uomini che lasciano le loro famiglie nel paese di provenienza, con la speranza di ricongiungersi in un secondo momento. Se potessero venire direttamente insieme, anche l’impatto sociale e demografico sarebbe diverso”.