Corridoi umanitari: la Camera approva una mozione

Roma, 29/02/2016: Sono 93 i rifugiati siriani arrivati all'aereoporto di Fiumicino con un regolare volo di linea Beirut- Roma, organizzato nell’ambito dell’iniziativa dei corridoi umanitari di Sant’Egidio, Tavola valdese e Chiese evangeliche. In tutto 24 famiglie, tra cui 41 bambini. Arrivano da Homs, Aleppo, Hama, Damasco e Tartous: la maggior parte sono musulmani, ma ci sono anche alcuni cristiani. Hanno tutti vissuto, in media, per tre anni in Libano, in piccoli campi spontanei, come quello di Tel Abbas, nel nord del paese, a pochi chilometri dalla Siria, o in altri alloggi di fortuna - 93 are the Syrian refugees arrived this morning at Fiumicino Airport with a regular flight of Beirut- line Rome, organized under the initiative of Sant'Egidio humanitarian corridors, Waldensian Board and Evangelical Churches. Around 24 families, including 41 children. They come from Homs, Aleppo, Hama, Damascus and Tartous: most are Muslims, but there are also some Christians. All have experienced, on average, for three years in Lebanon, in small spontaneous camps, like the one in Tel Abbas, in the north of the country, a few kilometers from Syria, or other makeshift accommodation.

Roma (NEV), 16 novembre 2016 – Corridoi umanitari: c’è l’ok di Montecitorio. La Camera dei deputati lo scorso 8 novembre ha votato una mozione (1-01425), prima firmataria Milena Santerini (Democrazia solidale-Centro democratico), che impegna il governo a “incrementare e sostenere anche a livello europeo e internazionale, tenuto conto dei positivi risultati già ottenuti, l’esperienza dei corridoi umanitari come forma di viaggio sicuro verso l’Italia e l’Europa, nonché di accoglienza diffusa, per le categorie più vulnerabili tra i profughi siriani provenienti dai campi e dai paesi limitrofi alle aree di guerra”. Il voto della Camera a favore del modello dei “corridoi umanitari”, così come portato avanti da Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Tavola valdese e Comunità di Sant’Egidio – sulla base di un protocollo firmato il 15 dicembre 2015 con i Ministeri dell’Interno e degli Esteri – è senz’altro un segnale di forte incoraggiamento per i promotori che hanno già portato in aereo 400 profughi dal Libano. In sede internazionale, la diplomazia italiana, e in particolare il ministro Paolo Gentiloni e il sottosegretario agli Esteri Mario Giro, negli scorsi mesi non hanno mancato di presentare il progetto in numerose occasioni come alternativa ai barconi della morte.