Roma (NEV), 30 novembre 2016 – Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e la Norwegian Church Aid (NCA) hanno realizzato insieme un rapporto sulla “Protezione delle minoranze della Siria e dell’Iraq”. Presentato lo scorso 28 novembre ad Oslo (Norvegia) dal segretario generale del CEC, pastore Olav Fykse Tveit, e dalla segretaria generale della NCA, Anne-Marie Nørstelien Helland il documento intende individuare i bisogni reali delle minoranze presenti nelle due nazioni mediorientali in vista di aiuti efficaci. “Se non definiamo meglio le esigenze delle minoranze in Siria e in Iraq rischiamo di costruire dei nuovi muri, invece che ponti”, ha ammonito Tveit nel suo intervento. Se molte delle necessità sono le stesse per tutti, esistono delle differenze che vanno tenute in conto. Un esempio concreto riguarda la conoscenza dei tanti gruppi minoritari etnici e religiosi che vivono nell’area e dei conflitti che nel corso della storia hanno caratterizzato la loro convivenza. “Questo significa che i profughi non possono essere sistemati indiscriminatamente nei campi profughi. Allo stesso modo l’importanza di facilitare le pratiche religiose è un aspetto troppo spesso sottovalutato e non prioritario nell’accoglienza data ai rifugiati”, ha spiegato Tveit. Il rapporto è stato redatto dopo aver ascoltato 4mila profughi provenienti dalla Siria e dall’Iraq settentrionale. Il documento definisce il termine minoranza; delinea il contesto sociale e storico dei conflitti nell’area; il contesto umanitario e l’individuazione delle necessità emerse; indica alcune prospettive per il futuro. Il rapporto è destinato soprattutto alle agenzie e agli operatori umanitari per conformare, coordinare e armonizzare i loro sforzi per provvedere assistenza di breve e lungo termine adatta ed efficace per ogni gruppo delle società.
Siria e Iraq: proteggere le minoranze
Presentato a Oslo un rapporto del Consiglio ecumenico e della Norwegian Church Aid