Kobane. Una casa delle donne

L’iniziativa è finanziata dall’8 per mille delle chiese metodiste e valdesi

Roma (NEV), 7 dicembre 2016 – “Siamo convinti che senza la partecipazione attiva delle donne non si possa costruire una società giusta”. Così il pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese, ha spiegato il sostegno dell’8 per mille delle chiese metodiste e valdesi per la ricostruzione della Casa delle donne a Kobane, nella regione kurda del Rojava nel nord della Siria, edificio distrutto nella guerra con Daesh. Bernardini è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione del progetto, tenutasi lo scorso 1° dicembre a Roma, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, alla quale hanno partecipato Carla Centioni, presidente di PonteDonna, associazione capofila del progetto, e Ozlem Tanrikulu responsabile dell’Ufficio informazione Kurdistan in Italia (UIKI). Centioni ha spiegato come “l’idea è nata all’inizio del 2016 con l’intenzione di mettere al centro le donne e i luoghi della loro ‘politica’”, in una società costruita sul patriarcato, in cui esistono ancora le spose bambine e l’analfabetismo femminile è altissimo. “A Kobane le donne kurde stanno facendo la storia, non con le armi, come vengono ripetutamente proposte dalle immagine dei mass media, ma con la loro presenza attiva nella società”, ha rimarcato Centioni.
La Casa delle donne di Kobane, la cui costruzione è già iniziata, sarà un edificio su tre livelli esteso su 1500 mq, progettato secondo criteri eco-ambientali. Al piano terrà ci sarà un auditorium, una grande cucina e uno spazio bambini. Al primo piano, una hall attorno a cui si apriranno le stanze delle diverse attività. Al secondo, gli spazi per la salute e una foresteria per l’accoglienza, “perché questa Casa sarà un’Accademia delle donne, aperta a visite da ogni parte del mondo”, ha concluso Centioni. “Ciò che ci ha convinti a sostenere il progetto e a finanziarlo con 340mila euro – ha detto il moderatore Bernardini – è proprio questa sua caratteristica di proiettarsi oltre l’emergenza per costruire una realtà diversa da quella del passato e del presente”. Nell’ultimo intervento della conferenza stampa – moderata dal direttore della rivista “Confronti” Claudio Paravati – Ozlem Tanrikulu ha letto un messaggio inviato dalle donne di Kobane nel quale sottolineano come la ricostruzione della casa delle donne “non sia soltanto la ricostruzione di un luogo, ma di una vita, di un modello alternativo gestito dalle donne”.