Roma (NEV), 14 dicembre 2016 – Sono 4762 le firme raccolte dallo scorso settembre a favore della petizione contro la violenza di genere promossa dalla Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI). A renderlo noto è la presidente FDEI, Dora Bognandi, in una conferenza stampa tenutasi questa mattina a Roma, presso la Camera dei Deputati. “In realtà – ha precisato Bognandi -, si tratta di una petizione formulata in due versioni: una contenente una serie di impegni sottoscritti dagli uomini, l’altra con impegni per le donne. In totale hanno firmato 3078 donne e 1684 uomini. Quasi cinquemila firme raccolte in pochi mesi è un risultato di cui siamo soddisfatte”. Le firme saranno consegnate alla presidente della Camera, on. Laura Boldrini, che farà da tramite con il Dipartimento pari opportunità del governo, ultimo destinatario delle richieste.
Nello specifico la petizione chiede che vengano superati gli ostacoli di ordine burocratico che hanno impedito in alcune regioni di far arrivare ai centri antiviolenza fondi già stanziati ma mai erogati; l’apertura di nuovi centri antiviolenza; maggiore impegno per il reinserimento socio-lavorativo delle donne maltrattate; promuovere programmi di prevenzione rivolti soprattutto agli uomini. Su quest’ultimo punto sono intervenuti l’on. Luigi Lacquaniti, valdese, deputato del PD, e Massimiliano Pani, coordinatore del “Gruppo di lavoro sulla violenza di genere” dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI). “La violenza di genere – ha ricordato Lacquaniti – può essere superata solo proponendo una nuova educazione all’affettività, a cui possono contribuire le famiglie, le chiese ma deve essere soprattutto proposta dalla scuola”. Alla conferenza stampa, moderata dalla giornalista Gianna Urizio, sono inoltre intervenute Mirella Manocchio, presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI), che ha parlato della riflessione teologica delle chiese riguardo alla violenza di genere; Barbara Olivieri Caviglia, presidente dell’Ospedale evangelico internazionale di Genova, che ha riportato l’esperienza del progetto di sensibilizzazione e accompagnamento “Finestra rosa” a favore delle degenti dell’ospedale stesso; Estelle Blake, coordinatrice del progetto “Antitraffico Umano” dell’Esercito della Salvezza.