Roma (NEV), 21 dicembre 2016 – In seguito agli attacchi dello scorso 19 dicembre succedutisi a poche ore di distanza l’uno dall’altro ad Ankara, Zurigo e Berlino, unanime è stata la condanna da parte di esponenti del mondo protestante ed ecumenico per la cieca violenza con cui sono state colpite le tre metropoli.
I tre episodi, di diversa natura e con moventi non paragonabili, hanno causato morti e feriti: nell’attacco terroristico di Berlino sono morte 12 persone e 48 sono state ferite, investite da un camion mentre passeggiavano al mercato di Natale vicino alla Chiesa della memoria, monumento che ricorda le atrocità della seconda guerra mondiale; a Zurigo tre fedeli musulmani sono stati feriti da un “occultista”, successivamente trovato suicida, che si è messo a sparare in un centro islamico durante la preghiera; ad Ankara a soccombere agli spari di un ex-poliziotto turco è stato l’ambasciatore russo Andreij Karlov.
Il pastore luterano Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), assicurando le sue “preghiere per le vittime e i loro famigliari”, con un tweet ha fortemente condannato gli attacchi di Berlino e Zurigo. La Conferenza delle chiese europee (KEK) con un comunicato ha deplorato l’accresciuto clima di violenza in Europa, perpetrato ancora una volta contro “persone che non facevano altro che inseguire la propria vita quotidiana, festeggiando legami di amicizia e famigliari, lavorando, stando in comunità e pregando Dio. Si tratta di eventi espressione di un momento di turbolenze globali, che in queste settimane hanno visto bombardamenti, attacchi suicida, prese d’ostaggio in tutto il mondo, incluso in Yemen, Somalia, Egitto, Nigeria, Siria, Burkina Faso, e altrove. Sono centinaia – ricorda la KEK – le persone che hanno perso la vita in questi atti di violenza insensata, atti che hanno distrutto famiglie e comunità”. Il segretario generale della KEK, Heikki Huttunen, ricorda che tali accadimenti ci chiamano “ad esercitare uno spirito di pentimento, pace e dignità nelle nostre società, affinché ci possiamo sentire sicuri in Europa”.
Scioccato per questa “brutale e insensata violenza” il vescovo luterano Heinrich Bedford-Strohm, presidente Chiesa evangelica in Germania (EKD), che dal suo profilo Facebook ha fatto sapere che era vicino nella preghiera alle famiglie delle vittime. Ad esprimergli ieri con una missiva la solidarietà e la vicinanza degli evangelici italiani il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, pastore Luca Maria Negro. “Profonda tristezza per l’orrore”, è stata la reazione alla strage di Berlino del vescovo luterano austriaco Michael Bünker, segretario generale della Comunione di chiese protestanti in Europa (CCPE), che ha espresso dolore perché l’attacco “è stato effettuato sulla piazza di fronte a una chiesa, monumento contro la guerra, la violenza e il terrore”, ma cionondimeno ha chiamato a non scoraggiarsi. Altre espressioni di vicinanza e cordoglio sono arrivate a Berlino dalla Federazione protestante di Francia (FPF) e dalla Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera (FCES). “Alla vigilia di Natale – ha dichiarato il presidente della FCES, il pastore riformato Gottfried Locher – preghiamo per un’Europa di pace. Libertà, umanità e mutuo rispetto costituiscono il fondamento della nostra coesistenza e vanno protetti”.
Ieri sera nella Chiesa della memoria di Berlino, la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, si è svolta una cerimonia interreligiosa di commemorazione delle vittime che ha visto insieme nel dolore e nella preghiera le massime cariche istituzionali ed ecclesiastiche nazionali e berlinesi.