Roma (NEV), 16 gennaio 2017 – “Il fatto che i cristiani possano ricordare insieme, oggi, un evento del passato che ha diviso i cristiani in Occidente, con un senso di speranza e ponendo l‘accento su Gesù Cristo e la sua opera di riconciliazione è un notevole risultato”. E’ quanto si legge nell’introduzione teologico-pastorale dell’opuscolo della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (SPUC) preparato dalle chiese tedesche che, guardando al Cinquecentenario della Riforma protestante che ricorre nel 2017, come tema della Settimana hanno scelto il versetto biblico “L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione”, tratto dalla seconda lettera di Paolo ai Corinzi. Due gli accenti: da un lato la “celebrazione dell’amore e della grazia di Dio”, mettendo particolarmente in rilievo la riscoperta luterana della “giustificazione per sola grazia”; e dall’altro un accento “penitenziale”, nel riconoscimento delle divisioni di cui la cristianità ha sofferto in seguito all’evento del 1517, offrendo nel contempo l’opportunità di fare nuovi passi verso la riconciliazione.
“Dal 18 al 25 gennaio la Settimana sarà dunque dedicata alla commemorazione comune di quell’evento che, se da un lato divise la cristianità d’Occidente, dall’altro mise nuovamente in luce la centralità della grazia e della Parola di Dio”, fa notare il pastore battista Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), sottolineando come “unità non significhi uniformità. Nonostante le diversità esistenti sul piano ecclesiologico ed etico, come cristiani possiamo vivere in tensione verso l’unità”. Per il pastore Negro è a partire da questa costatazione che si può essere “ministri di riconciliazione”, ad esempio, “nell’accoglienza di coloro che fuggono da guerra e persecuzione, come abbiamo cominciato a fare insieme alla Comunità di Sant’Egidio e alla Tavola valdese con il progetto dei corridoi umanitari dal Libano”. Non solo. E’ esattamente “con questo spirito che, dopo il recente Convegno di Trento sui 500 anni della Riforma promosso dalla CEI, come FCEI stiamo lavorando verso la creazione in Italia di un organismo permanente di consultazione delle chiese”, conclude Negro.
Nell’introduzione alla versione italiana dell’opuscolo, co-firmato dal vescovo Ambrogio Spreafico (presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo), dal metropolita Gennadios (arcivescovo greco-ortodosso d’Italia) e dallo stesso Luca Maria Negro, non a caso viene ricordata la seconda Assemblea ecumenica europea di Graz, in Austria, tenutasi vent‘anni fa (23-29 giugno 1997), sul tema: “Riconciliazione, dono di Dio e sorgente di vita nuova”. Nel messaggio finale dell‘Assemblea le chiese europee affermavano: “Vogliamo vivere il dono di Dio della riconciliazione … Se saremo guidati da questo dono nella vita quotidiana, nella vita delle nostre chiese e nella vita del nostro continente, potremo promuovere l‘unità della chiesa e dell‘umanità”.