Roma (NEV), 25 gennaio 2017 – “Dopo Lund, l’unità dei cristiani è più vicina”. E’ il titolo dell’intervista al vescovo Munib Younan, presidente della Federazione luterana mondiale (FLM) pubblicata sul numero di gennaio del mensile “Jesus” (edizioni paoline). Nato a Gerusalemme nel 1950 da una famiglia di profughi palestinesi, la riflessione di Younan parte dall’evento ecumenico che lo ha visto in Svezia accogliere papa Francesco per la commemorazione ecumenica. L’evento di Lund, ha detto Younan, non è stato “uno spettacolo religioso, ma un culto dai profondi toni spirituali, un momento di sincera riconciliazione tra cattolici e luterani che ha cementato quell’amicizia e quella fiducia necessaria alle nostre chiese per camminare insieme nella testimonianza cristiana”. Un’amicizia cha ha permesso di nominare questioni controverse – come l’ospitalità eucaristica che ancora vede i cristiani divisi alla mensa del Signore -, “non come un’accusa verso l’altro ma come espressione di una vera sofferenza comune”. Sui contenuti del Cinquecentenario della Riforma protestante, Younan ha ribadito che esso sarà “l’occasione per riproporre il cuore biblico della dottrina luterana”, cioè la preminenza della grazia e dell’agire gratuito e liberatorio di Dio in un mondo in cui invece tutto ha un prezzo.
Nell’intervista – a firma di Luca Baratto, curatore della rubrica radiofonica di Rai Radiouno “Culto evangelico” -, Younan interviene anche sul Medio Oriente e su un Cinquecentenario della Riforma che in questa parte del mondo si celebra mentre in Siria si sta consumando una carneficina. “Non commemoriamo i 500 anni della Riforma in un contesto di pace. Milioni di persone fuggono dalla Siria; le case dei bambini siriani sono bombardate, missili colpiscono civili, sacerdoti vengono rapiti, muri di separazione innalzati”. Per la pace, secondo l’esponente luterano, è più che mai fondamentale sviluppare il dialogo interreligioso, “fonte di crescita spirituale” che rafforza la “mia fede nel vedere Dio all’opera nell’umanità”.