Roma (NEV), 30 gennaio 2017 – “Questa volta non ci sono scuse, questa riforma la si può votare. Dal punto di vista numerico l’unico ostacolo è la volontà politica della maggioranza. Se non si agisce è perché siamo in vista di elezioni e sbagliando si teme che questa materia porti pochi consensi”. Ha esordito così il vicepresidente vicario dell’ARCI Filippo Miraglia, aprendo al Senato la conferenza stampa de “L’Italia sono anch’io“, la campagna per la riforma della legge della cittadinanza promossa da una ventina di associazioni della società civile tra cui la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Dai microfoni della sala “Caduti di Nassirya” i rappresentanti di ARCI, ACLI, LUNARIA, CIGIL, G2 e del movimento #ItalianiSenzaCittadinanza hanno lamentato l’inerzia della politica su una tematica di “attualità estrema” e chiesto ad una voce sola l’immediata calendarizzazione di una riforma che i rappresentanti di “L’Italia sono anch’io” giudica un “buon compromesso”: da approvare senza esitazioni entro la fine della legislatura.
Secondo il senatore Luigi Manconi (PD) lo stallo al Senato costituisce “un atto di autolesionismo che attraverso la sua classe parlamentare la società italiana realizza ai propri danni. La legge attuale è datata – prosegue il senatore – perché tiene ai margini della vita sociale ‘italiani di fatto’ e non valorizza una realtà sociale innovatrice, ricca di possibilità”. Sulla stessa linea la senatrice Loredana De Petris (Sinistra italiana), che ha definito il calendario dell’aula “affrontabile” e ha ammesso che il provvedimento potrebbe passare in tempi rapidi: “Sul testo approvato alla Camera avevamo delle riserve; ma abbiamo sempre ribadito che eravamo disponibili ad approvarlo senza presentare emendamenti; abbiamo chiesto varie volte la sua calendarizzazione, anche se il lavoro in Commissione Affari Costituzionali non è concluso. Una volta portato in aula, comparativamente ad altri casi il numero di emendamenti non sarebbe altissimo. A mio giudizio la prudenza è dovuta unicamente a questo nuovo clima pre-elettorale”.
Dopo i due senatori ospiti sono intervenuti Antonio Russo (ACLI) – ” questa riforma sarà anche il metro per giudicare la coerenza di alcune forze politiche” -, il sindacalista Danesh Kurosh (CGIL) e Paula Vivanco di #ItalianiSenzaCittadinanza, il movimento che appena qualche giorno fa ha affidato al quotidiano “La Repubblica” una lettera aperta sullo “Ius Soli”. Tante voci e tanti interventi da parte dei presenti in sala – in buona parte rappresentanti delle cosiddette “seconde generazioni” ancora prive di cittadinanza – ma al termine della conferenza il messaggio consegnato ai giornalisti è uno solo: “Saremo in piazza ogni martedì del mese fino all’ultimo martedì di febbraio, il 28, giornata in cui contiamo di organizzare una mobilitazione nazionale. I senatori lo sappiano: non lasceremo la piazza finché la legge non verrà portata in aula e approvata”. Prossimo appuntamento: martedì 7, in piazza del Pantheon.