Roma (NEV), 1 febbraio 2017 – Comincia oggi la “Settimana mondiale dell’armonia religiosa”, un evento annuale che a partire dal 2011 si celebra in tutto il mondo la prima settimana di febbraio. L’iniziativa si deve a una risoluzione che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato il 20 ottobre 2010, “riconoscendo la necessità imperativa del dialogo tra le diverse fedi”, nella convinzione che “gli imperativi morali di tutte le religioni portino alla pace, alla tolleranza e alla comprensione reciproca”. Il documento incoraggia tutti gli Stati a sostenere la diffusione del messaggio di armonia interreligiosa: nelle chiese, nelle moschee, nelle sinagoghe, nei templi e in altri luoghi di culto; “sulla base dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo, ciascuno secondo le proprie tradizioni o convinzioni”.
Intervenendo nel dibattito che in queste ore infiamma gli Stati Uniti, nella serata di ieri il segretario delle Nazioni Unite António Guterres è intervenuto sul tema della discriminazione religiosa, contrapponendo all’attualità i valori della Settimana che comincia oggi: “I paesi hanno il diritto, anche l’obbligo, di gestire in maniera responsabile i propri confini per evitare infiltrazioni da parte dei membri di organizzazioni terroristiche. Questo non può basarsi sulla discriminazione religiosa, etnica o nazionale, perché è contro i principi fondamentali su cui si fondano le nostre società; perché tali misure innescano l’ansia e la rabbia che facilitano la propaganda delle organizzazioni terroristiche che tutti vogliamo combattere; perché si tratta di misure cieche”.