Roma (NEV), 26 febbraio 2017 – Da profughi di guerra a lavoratori. E’ questo il percorso d’integrazione che la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) disegna per le persone che accoglie, a cominciare dai beneficiari dei “corridoi umanitari” promossi da FCEI, Tavola valdese e Comunità di Sant’Egidio. Un percorso difficile ma necessario, che comincia dal giorno dopo l’arrivo in aeroporto.
Per raggiungere questo obiettivo, la FCEI ha avviato una proficua collaborazione con la Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, un’organizzazione no profit il cui scopo è garantire opportunità di formazione a chi per vicende personali vive specifiche difficoltà nella ricerca di occupazione. Il corso di formazione professionale per addetti alla ristorazione che FCEI e Adecco hanno lanciato proprio in questi mesi coinvolge dieci beneficiari di origine straniera, cinque dei quali sono cittadini siriani giunti dal Libano con i corridoi umanitari. Tre di questi al momento vivono a Torino presso le strutture della Diaconia valdese, ma si sono trasferiti a Roma per poter seguire il corso. Uno di loro, Jamal, in Siria era un ristoratore, e assieme alla famiglia ha già gestito un ristorante. Il suo sogno sarebbe aprire un piccolo locale dove poter vendere kebab e altre specialità della cucina siriana e libanese. Mentre lui è a Roma, sua moglie a Torino sta seguendo un corso come pasticcera.
L’obiettivo del percorso formativo ideato dalla FCEI in collaborazione con Adecco è quello di trasferire ai partecipanti competenze tecniche specifiche, utili al rafforzamento della loro professionalità e spendibilità. Al termine del corso verranno attivati tirocini formativi in azienda, in maniera da offrire ai partecipanti l’opportunità di confrontarsi con realtà economiche del territorio.
Nel dicembre 2016, sempre in collaborazione con la Fondazione Adecco, la FCEI aveva già organizzato un corso formativo per panificatori-pizzaioli, rivolto a 10 persone titolari di protezione internazionale.