Roma (NEV), 1 marzo 2017 – Quella di Najma è solo una delle numerose storie incontrate dagli operatori di Mediterranean Hope (MH), il progetto sulle migrazioni della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Un progetto di frontiera, affacciato sulle ferite del Mare Nostrum, che in meno di tre anni ha costruito un Osservatorio sulle migrazioni a Lampedusa, una Casa delle Culture a Scicli, e i cui operatori sono anche in Libano per portare avanti il progetto pilota dei “corridoi umanitari”, promossi dalla FCEI insieme alla Chiesa valdese e alla Comunità di Sant’Egidio.
Francesco Piobbichi, operatore-disegnatore di frontiera, che lavora tra Lampedusa e Beirut, la storia di Najma l’ha raccontata scrivendo uno “Sguardo dalla frontiera” (la rubrica settimanale dell’Agenzia stampa NEV, che si può seguire qui). Najma, con l’aiuto di Mediterranean Hope, in una Beirut maleodorante e ostile nella notte è scappata dal suo aguzzino. Con i corridoi umanitari è giunta in sicurezza in Italia. Ora la sua storia è disponibile anche in un video animato con i disegni di Piobbichi, prodotto in collaborazione con Radio Beckwith evangelica.